Tutte le malattie della rosa, guida pratica con immagini

La rosa come tutte le piante è soggetta agli attacchi dei parassiti e delle malattie causate da funghi e insetti. In questa guida pratica faremo una panoramica generale sulle fitopatologie che causano danni alla rosa. Per ogni patologia o insetto, troverai un link che porta ad una descrizione più completa, non avendo su questa scheda tecnica la possibilità di trattare per intero ogni singolo argomento. Ti invitiamo quindi ad approfondire l’argomento che ti interessa cliccando sugli appositi link. Per favorire e velocizzare il riconoscimento, ogni malattia o insetto è descritto con foto ed immagini. La scheda tecnica è divisa in due sezioni che sono: agenti di malattia (funghi) e agenti di danno (insetti e acari).

 

Agenti di malattia: malattie fungine 

La rosa è colpita da una vasta categoria di funghi. In ordine di importanza andiamo ad analizzare quali sono e che rimedi applicare per prevenirli e curarli. In fondo alla sezione malattie fungine troverai una lista dei principali fungicidi da utilizzare sulla rosa.

Ticchiolatura della rosa

La ticchiolatura della rosa è tra le malattie più comuni della rosa ed è facilmente individuabile, anche se un occhio non esperto la può confondere con la peronospora della rosa (vedi qui). La ticchiolatura della rosa causata dal fungo Diplocarpon rosae, questo si manifesta in modo caratteristico sulle foglie con la formazione di macchie rotondeggianti dai bordi irregolari. Queste macchie assumono un colore nero carbone o a volte un grigio scuro (vedi foto sotto). Queste macchie se osservate anche a occhio nudo in molte occasioni possono mostrare al suo interno un intreccio di venature che si espandono dal centro verso l’esterno con una disposizione radiale di queste venature.

sintomi della ticchiolatura della rosa su foglie

Con l’avanzare di questi sintomi le foglie iniziano a perdere il loro colore e le varietà di rose più sensibili possono essere completamente defogliate dalla ticchiolatura.
Tra i mezzi preventivi per il controllo di questa malattia ricordiamo l’utilità di eliminare le parti infette ed allontanarle dal giardino. Evita di annaffiare per aspersione visto che l’umidità gioca un ruolo fondamentale per lo sviluppo di questa malattia. Il principale prodotto per la prevenzione della malattia è il rame che si distribuisce preventivamente, lo zolfo ha un effetto collaterale contro questa malattia ma molto più blando, è utilizzato per il controllo dell’oidio. Ricordiamo inoltre che per le coltivazioni in luoghi particolarmente favorevoli alla malattia esistono varietà di rose con tolleranza alla ticchiolatura, queste sono da preferire in tali condizioni. In fine ricordiamo la possibilità di utilizzare la lecitina di soia che ha azione corroborante e quindi rende le piante più resistenti all malattia.
Per la scheda tecnica completa della malattia e per altre soluzioni ti invitiamo a leggere la nostra scheda tecnica completa che trovi cliccando qui.

Peronospora della rosa

E’ una patologia vegetale causata dal fungo Peronospora sparsa che attacca le rose coltivate e diverse specie vegetali del genere Rubus come rovo e lampone. Questa è tra le malattie della rosa più difficile da diagnosticare poiché si confonde con la ticchiolatura (vedi sopra).
La peronospora della rosa si evidenzia con la formazione di macchie necrotiche sulle foglie con un colore che varia dal rosso porpora, brunastro o nero (vedi immagine sotto)

sintomo della peronospora della rosa

Fonte foto da Plant Disease 2018 qui il link

Nella Peronospora sparsa le macchie sono sempre squadrate e angolari e il più delle volte confinate tra le principali nervature delle foglie. Nella ticchiolatura invece le macchie sono circolari con i bordi frastagliati e tendono nel corso della malattia a sovrapporsi.
Questa malattia ha bisogno di un elevato grado di umidità per svilupparsi quindi la sua presenza è prettamente relegata agli ambienti di coltivazione sotto serra e meno in luoghi aperti.
I mezzi preventivi sono gli stessi della ticchiolatura inclusi trattamenti con il rame.
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Oidio o mal bianco della rosa

L’oidio o mal Bianco della rosa è una malattia fungina causata dal fungo Sphaerotheca pannosa var. rosae e colpisce le rose e diverse piante appartenenti alla famiglia delle rosacee.
L’oidio della rosa si manifesta sulle parti verdi con un feltro miceliare bianco, simile appunto ad una muffa e accompagnata all’inizio da una decolorazione della parte colpita. Nello stadio terminale della malattia le parti colpite disseccato o rimangono gravemente deformate.

oidio della rosa

Per contenere questa malattia è buona norma quella di eliminare le foglie cadute a terra comprese quelle della precedente stagione in quanto il micelio svernate del fungo si insinua tra questi residui vegetali. Inoltre con la potatura invernale vanno eliminati gli steli che presentavano la malattia nell’anno precedente, vanno eliminati gli steli e le parti verdi che presentano un’eccessiva carica di malattia.
La cura preventiva con lo zolfo (vedi qui) rimane uno dei principali mezzi di contenimento. Tra i rimedi naturali per curare l’oidio della rosa ricordiamo l’uso dell‘olio essenziale di arancio dolce e la zeolite.
Il bicarbonato di potassio ha un effetto su questa malattia anche se inferiore allo zolfo. Anche l’olio di soia benché sia un insetticida ha un effetto collaterale contro l’oidio.
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Ruggine della rosa

La ruggine della rosa è una comune malattia che si manifesta appunto sulle rose ed è considerata la terza e più grave malattia fungina dopo la ticchiolatura e l’oidio (vedi sopra).
Le piante colpite manifestano l’insorgenza sulla pagina superiore di piccole macchie color rosso amaranto circondate da un alone più chiaro tendente al giallo (vedi foto sotto).

Ruggine della rosa

 

Girando la pagina inferiore in prossimità delle macchie si sviluppano delle pustole color arancione che a maturità assumono aspetto polverulento (vedi foto sotto).

ruggine della rosa

Tali sintomi possono verificarsi anche su i piccioli fogliari e sui giovani steli. Questa malattia è causata da diversi funghi appartenetti al genere Phragmidium.
Gli organi così colpiti sono soggetti a deformazioni e perdita della capacità fotosintetica. Piante fortemente colpite sono di pessimo aspetto estetico e producono meno fiori.
Diversi prodotti chimici sono registrati per controllare la ruggine della rosa, tra cui i prodotti biologici a base di rame (vedi qui) in tutte le sue formulazioni. I trattamenti con il rame sono ovviamente di tipo preventivo.
Tra i corroboranti (vedi qui) possiamo menzionare l’utilizzo dell’olio di soia per la sua azione di stimolo delle difese ed un’azione secondaria per il controllo del ragnetto rosso.
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Cancro Bruno della rosa

Questa malattia è causata dal funghi Coniothyrium wernsdorffiae and C. fuckelii. Questo agente fungino causa dei cancri rameali come si vede in foto. I tessuti colpiti imbruniscono e collassano prendendo una colorazione color nocciola.

L’attacco determina la morte dei tessuti sovrastanti il punto di ingresso del patogeno. Quindi dopo la comparsa dei cancri sul ramo si osserva la morte dei giovani germogli e l‘appassimento delle foglie al di sopra dell’organo colpito. A malattia avanzata sulla superficie del cancro si formano dei puntini neri chiamati in termine tecnico picnidi. Questi sono l’organo di riproduzione del fungo e rilasciano i conidi che diffonderanno altra malattia. Questa è favorita da periodi piovosi e umidi. Il patogeno entra attraverso le ferite di qualsiasi genere, il più delle volte attraverso quelle di potatura. La prevenzione consiste nel disinfettare costantemente le forbici di potatura e di applicare rame per via preventiva. Le porzioni di piante malate vanno allontanate o bruciate. La lotta è di tipo preventivo in quanto nessun fungicida è in grado di fermare il fungo una volta instaurato all’interno della pianta.

Fungicidi utilizzabili sulla rosa

Rame: https://amzn.to/3SVf9mX
Zolfo: https://amzn.to/3WTliTV
Lecitina di soia: https://amzn.to/3vaOGJV
Zeolite: https://amzn.to/3uz0tlc
Olio di soia: https://amzn.to/4a6kcrg

Agenti di danno: insetti

La rosa è colpita da una vasta categoria di insetti e acari. In ordine di importanza andiamo ad analizzare quali sono e che rimedi applicare per prevenirli e curarli. In fondo alla sezione insetti troverai una lista dei principali insetticidi da utilizzare sulla rosa.

Tentredine della rosa

Claudius pectinicornis è un insetto della famiglia degli imenotteri le cui larve causano danni alle piante appartenenti alla famiglia delle rosaceae ed in particolare alle rose coltivate.
La tentredine depone le sue uova creando delle incisioni lineari sulla parte superiore del picciolo fogliare. Ad un non esperto tali segnali potrebbero passare inosservati mentre sono il campanello d’allarme della tentredine (vedi foto sotto).

danni da tentredine su rosa, sintomi su foglia

Figura 1 – L’immagine mostra i danni causati dalla tentredine della rosa. Cerchiati con il rosso sono evidenziati i segnali da ovideposizione. Foto presa (e modificata) da “il naturalista campano” qui per il link

Le larve della tentredine si nutrono delle foglie in modo caratteristico in quanto rimangono nascoste sotto il lembo fogliare inferiore e si alimentano lasciando intatta gran parte della pagina superiore e le nervature, la foglia appare così scheletrizzata e trasparente (disseccata) lì dove le larve si sono nutrite (vedi foto sopra).
Al momento l’unico insetticida registrato per controllare gli attacchi di tentredine nera è il piretro (vedi qui la scheda tecnica). Le formulazioni a base di spinosad al momento non sono registrate su rosa contro questo insetto ma lo spinosad ha effetto sulle specie di tentredini in generale.
Anche l’olio bianco (vedi qui scheda tecnica) ha una certa azione contro questo insetto anche se minore.
Per la scheda tecnica completa dell’insetto e per altre soluzioni ti invitiamo a leggere la nostra scheda tecnica completa che trovi cliccando qui.

Argide della rosa

L’argide della rosa è un insetto che danneggia le rose, sia le sue larve che gli adulti.
L’adulto di argide è facilmente riconoscibile e anche in non esperti del settore possono identificarlo facilmente. L’adulto somiglia vagamente ad una vespa nera (vedi foto sotto) con l’addome giallo-arancione e le ali trasparenti.

Adulto di argide della rosa intento a ovideporre
Il danno è provocato dalle larve e dall’ovideposizione dell’adulto. Le larve sono delle gran divoratrici di foglie ed hanno abitudine gregaria, quindi sulle foglie sono presenti in gran numero.
Le larve di questa specie vengono dai non esperti confuse con la tentrendine (vedi sopra), altra specie che causa danni sulla rosa. L’identificazione è molto semplice in quanto gli argidi si nutrono delle foglie iniziando a divorarle dai bordi e portandosi verso il centro della foglia e lasciando al massimo la nervatura centrale intatta (vedi foto sotto).

Larve di argide della rosa su foglia e i relativi danni da nutrizione

La tentredine invece tende a rimanere sotto la pagina inferiore delle foglie e si nutre creando dei fori sulla foglia dando l’impressione di essere bucherellata.
Gli adulti per ovideporre creano delle ferite con l’ovidepositore (definito tenebra in questo genere di insetti) con il quale incidono i giovai steli e rametti e ovidepongono al loro interno le uova. Le lesioni generate inducono la deformazione dei tessuti coinvolti che nei casi più gravi si seccano del tutto.
La lotta contro l’argide della rosa è simile a quella della tentredine con l’utilizzo degli stessi principi attivi come piretro e olio bianco, ricordando che lo spinosad ha un effetto collaterale contro questo insetto.
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Afide della rosa

Le rose possono ospitare diverse specie di afidi in primavera ed estate, il più comune è solitamente il Macrosiphum rosae. Gli afidi della rosa si raggruppano sui boccioli dei fiori, sulle punte dei germogli e sul fogliame giovane (vedi foto sotto). La loro presenza è indicata anche dalla vista delle esuvie di muta, visibili come involucri bianchi e vuoti che si rinvengono sui boccioli, sulle foglie e fiori infestati.

afidi su rosa

I boccioli dei fiori e il fogliame possono essere ricoperti da melata, sostanza appiccicosa che gli afidi espellono come escremento.
Sulla melata possono formarsi muffe nere che riducono la fotosintesi quindi causando un danno indiretto. L’afide sulla rosa causa un generale deperimento della pianta, con la formazione di foglie decolorate e piante meno vigorose.
La lotta contro questo insetto è particolarmente semplice, molto efficace è il piretro. Altri principi attivi che si possono utilizzare con successo sono gli oli minerali e vegetali e il sapone mole di potassio, questi ultimi come il piretro, sono prodotti di puro contatto quindi l’insetto deve essere ben irrorato dalla soluzione insetticida.
Infine ricordiamo che su questa specie è particolarmente attiva la predazione degli insetti utili tra i principali ricordiamo Aphidius colemani, parassita particolarmente utilizzato anche in ambito professionale. Inoltre questo genere di afidi è predato da coccinelle e sirfidi. Particolare attenzione va fatta con l’insetticida di contatto piretro che ha un effetto anche sulla popolazione degli insetti utili. Diciamo che per un non esperto non è facilissimo identificare gli insetti utili su una colonia di afidi.
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Ragnetto rosso

Il ragnetto rosso è un acaro che colpisce diverse specie di piante ornamentali e agrarie. Si manifesta con decolorazione delle foglie e puntinature di colore bronzeo. Sulla superficie delle foglie, anche ad occhio nudo, si possono notare i piccoli acari muoversi. Col progredire dell’infestazione questi acari producono delle sottili ragnatele che ricoprono i tessuti coinvolti, su questa ragnatela si possono notare i movimenti degli adulti (vedi foto sotto).

Stadi di crescita del ragnetto rosso

Questo acaro predilige alte temperature con elevata umidità ma fugge dalle piogge che hanno un effetto avverso sulla colonia.
Uno dei mezzi più semplici di controllo e prevenzione è quella di effettuare trattamenti a base di zolfo elemento che ha azione repellente contro questo acaro. Gli oli minerali e vegetali hanno azione di contenimento in quanto soffocano tutti gli stadi di crescita, sia adulti che giovanili. Discorso simile è per il sapone molle di potassio altro prodotto utilizzato con successo. Essendo un acaro gli insetticidi non hanno effetto, anzi ne possono causare l’aumento sproporzionato poiché vanno ad incidere sulla presenza degli insetti utili. Difatti moltissimi insetti si nutrono di questi acari e i trattamenti insetticidi possono ridurre la presenza di questi, dando così spazio alla colonia di acari di svilupparsi senza predatori e controllo.
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Tripide

Danni su rosa possono essere causati dal tripide, anche se meno frequente come insetto rispetto agli altri citati sopra. Nelle coltivazioni in serra invece la presenza del tripide è maggiore. Questi insetti sono molto piccoli ma sempre visibili ad occhio nudo (vedi foto sotto)

Larve di tripide su foglia di melanzana. Sono visibili i danni da nutrizione

Tripidi su foglia

Raggiungono infatti un massimo di 1,4 mm di lunghezza. Gli adulti sono dotati di ali e possono spostarsi per brevi tragitti o trasportati per lunghe distanze dal vento. Sia gli adulti che le larve si nutrono succhiando i liquidi della pianta. Nella loro saliva è presente una tossina che causa la morte delle cellule dopo aver effettuato l’alimentazione. Si creano così sulla foglia numerosi puntini di alimentazione che creano scolorimento della foglia e deformazione dei tessuti.
Questo insetto non è particolarmente aggressivo sulla rosa ma in alcuni casi può creare dei danni. Se si verifica ciò il mezzo migliore è quello di utilizzare l’insetticida azadiractina o lo spinosad. Gli insetticidi di contatto vanno utilizzati ad alte concentrazioni poiché questo insetto è particolarmente resistente. Ma fai attenzione , gli insetticidi di contatto eliminano l’entomofauna utile ossia gli insetti utili che predano questo insetto. Nelle coltivazioni professionali di rosa si utilizzano le trappole cromotropiche azzurre (come queste) che hanno l’obiettivo di catturare i primi esemplari per monitorare la presenza dell’insetto ed intervenire con il lancio degli insetti utili. Particolarmente efficaci contro il tripide sono gli insetti Orius laevigatus e l’acaro predatore Amblyseius cucumeris utilizzati in agricoltura professionale.
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Mosca bianca

È un insetto che generalmente non crea particolari danni alla rosa fatto salvo per quella coltivata sotto serra. È un insetto che ama temperature elevate è costanti quindi nelle rose coltivate all’aperto ha maggiore difficoltà a creare grosse colonie. L’adulto di mosca bianca sembra un moscerino, (da qui il nome comune di mosca o moschetta bianca) non più lungo di 2 mm con le due grosse ali che ricoprono l’intero corpo lasciando in evidenza solo il capo di colore giallo (vedi foto sotto). Gli Stati giovanili dette neanidi sono immobili e rimangono attaccate sotto la pagina inferiore delle foglie dove completano il ciclo fino a svilupparsi in adulti con capacità di volo.

Adulto di mosca bianca

Adulto di mosca bianca a sinistra e neanide a destra.

Il danno è causato principalmente dalla produzione di melata prodotta dalle neanidi e adulti che imbratta foglie e frutti causando la diminuzione dell’attività fotosintetica e lo sviluppo della fumaggine (accrescimento di muffe saprofite sulla foglia). Nella coltivazione professionale sotto serra questi danni possono inficiare naturalmente sul prezzo del prodotto finale. Inoltre nella coltivazione in ambienti protetti le condizioni climatiche sono ideali per lo sviluppo repentino di questo insetto.
Il controllo di questo insetto è di tipo preventivo con il lancio degli efficaci insetti utili Encarsia formosa (qui scheda tecnica) e Eretmocerus mundus. 
Gli insetticidi utilizzabili sono il piretro per abbattere gli adulti e l’azadiractina e olio bianco contro le neanidi. Ricordarti sempre che il piretro può avere effetti sulla popolazione degli insetti utili. L’azadiractina va utilizzata contro questo insetto ai primissimi segnali di presenza.
Anche il sapone molle di potassio ha effetto contro questo insetto e come l’olio bianco la sua azione è soltanto di contatto quindi andrà distribuito in modo efficace cercando di colpire direttamente la pagina inferiore delle foglie, lì dove si annidano le neanidi.
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Insetticidi utili per la rosa

Piretro: https://amzn.to/4c8SY5a
Spinosad: https://amzn.to/3P8oruD
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Olio bianco minerale: https://amzn.to/43bJfau
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Fisiopatie

Carenza di ferro

Tra le più comuni fisiopatie della rosa c’è la carenza di ferro. Questa si manifesta con un ingiallimento delle foglie che interessa le zone internervali, quindi le nervature principali rimangono color verde acceso. Il ferro è un alimento indispensabile per la pianta poiché partecipa alla formazione della clorofilla, quindi direttamente a un’attività energetica della pianta. La sua carenza continuativa può quindi portare a gravi problematiche per la pianta. La carenza di ferro nel terreno si può manifestare in due modi. La prima è la vera e propria mancanza di elemento nutritivo del terreno, la seconda è la formazione di composti insolubili a base di ferro che rendono questo elemento non biodisponibile alla pianta. Nel secondo caso il ruolo fondamentale è giocato dal pH del terreno, in quanto pH basici portano alla formazione di questi composti, quindi il ferro c’è ma la pianta ma lo può utilizzare. In entrambi i casi caso la soluzione è quella di somministrare ferro per via fogliare e radicale possibilmente sotto forma di chelato (ti consiglio questo prodotto professionale che trovi cliccando qui). Mentre per la seconda situazione si può anche intervenire abbassando il pH del terreo, azione che favorirà il rilascio del ferro presente ma reso indisponibile alla pianta. L’acidificazione del terreno può avvenire con concimi reazione acida (come la pollina) o correttivi come lo zolfo granulare. Lo zolfo nel terreno si trasforma in acido solforico che contribuisce ad abbassare il pH. Naturalmente questa seconda via richiede più tempo.

Carenza di azoto

Si manifesta simile a quella del ferro ma l’ingiallimento interessa tutta la foglia incluse le nervature. Generalmente la carenza di azoto si manifesta sulle foglie più giovani e determina foglie e germogli più piccoli. Piante con carenza di azoto producono meno fiori e hanno un aspetto nanizzato. La soluzione a breve termine è quella di applicare per via fogliare dell’azoto e successivamente somministrare per via radicale urea o solfato ammonico assieme ad una base organica come pollina o compost. Vedi i link sotto per trovare i prodotti.

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