La tignola del pomodoro è un insetto particolarmente temibile per il pomodoro. In questo articolo vedremo il ciclo di vita, i danni e la cura contro la Tuta absoluta con rimedi biologici e naturali
Sommario
Come identificare i danni, gli adulti e le larve
Chiamata anche Tignola del pomodoro, la Tuta absoluta scientificamente è definita una fillominatrice (scava delle mine tra la pagina superiore ed inferiore della foglia), è un microlepidottero originario dell’America del sud arrivato in Italia tra il 2007 e il 2008. L’adulto della tignola ha dimensioni di circa 5-7 mm di lunghezza e una apertura alare di 9-11 mm; presenta antenne lunghe e filiformi, ali di colore grigio, puntinate con tonalità più chiare. Il colore delle larve è variabile dal giallo chiaro al verde chiaro, con il capo visibile di colore scuro.
Le giovani larve di tignola del pomodoro svolgono la loro azione dannosa penetrando nei frutti, nelle foglie o più raramente negli steli formando come già detto delle gallerie o delle mine. Caratteristico è il danno in quanto le foglie sembrano essere svuotate della parte centrale (detta mesofillo) l’asciando però intatta l’epidermide che diviene una sorta di “astuccio” protettivo per la larva stessa (figura 1), in seguito le foglie attaccate necrotizzano e disseccano. Attenzione a non confondere gli iniziali attacchi della tignola del pomodoro con quelli della Liriomyza trifolii (vedi qui scheda tecnica), altro minatore fogliare, ma molto meno dannoso. La tignola del pomodoro non colpisce le radici.
Una singola larva scava più mine migrando di continuo sulle vicine foglie. In presenza dei frutti la larva sembra prediligere questi che attacca forandoli al livello del picciolo ed insinuandosi al suo interno (Figura 2). La soglia di danno varia a seconda che si tratti di prodotto per il consumo fresco o per la conservazione. Nel primo caso è sufficiente un singolo foro di entrata per rendere il pomodoro non commerciabile. La diminuzione di produzione è direttamente proporzionale al numero di mine sulle foglie con relativa diminuzione della capacità fotosintetica. I danni maggiori si manifestano in serra nei mesi più caldi, dove in assenza di trattamenti il danno è quasi sempre del 100%. Essendo ormai presente nel nostro ambiente la lotta alla tignola del pomodoro è ormai strategica e necessaria per una buona riuscita della coltivazione.
Le piante ospiti della tignola del pomodoro sono principalmente il pomodoro e secondariamente tutte le solanacee coltivate come la patata, peperone, melanzana ecc. Possono essere colpite dalla Tuta absoluta anche piante ornamentali del genere Solanum. (Continua a leggere dopo la foto)
Leggi anche la nostra scheda tecnica su: “come eliminare correttamente il ragnetto rosso” che trovi cliccando qui
Ciclo biologico della Tuta absoluta
Le larve e gli adulti di tignola del pomodoro svernano cercando riparo dal freddo negli anfratti più caldi, difatti non va in diapausa (omodinama). Può compiere fino a 10-12 generazioni. La durata del ciclo biologico della Tuta absoluta è dipendente dalla temperatura e nel periodo estivo può compiersi in 25 giorni. Sopporta perfettamente le alte temperature, comprese quelle che si possono registrare in serra in piena estate. Con l’arrivo della stagione più fredda l’attività della Tuta absoluta rallenta proporzionalmente all’abbassarsi della temperatura fino a sparire all’arrivo dei 15°C. Gli adulti di tignola del pomodoro hanno attività notturna e si riparano di giorno tra le foglie. È possibile verificarne la presenza scuotendo le piante, perché se presenti gli adulti reagiscono svolazzando rapidamente sulle piante vicine. Le uova vengono deposte sulla pagina inferiore delle foglie, ma in caso di forti attacchi si ritrovano anche sulla pagina superiore. Ogni femmina di tignola del pomodoro depone la media di 200 uova. L’impupamento delle larve avviene quasi sempre al suolo, più raramente nei residui vegetali delle foglie.
Puoi trovare ulteriori immagini sulla Tuta absoluta cliccando qui.
Rimedi naturali
I mezzi fisici applicabili di maggior rilievo risultano essere l’uso delle reti anti-insetto e la cattura massale. Il primo sicuramente è adottabile solamente nelle coltivazione in serra e non è certamente applicabile in pieno campo. Si utilizzano reti a maglie molto fine (anti-afide). Questa soluzione ha poi il vantaggio di difendere la coltivazione anche da altri fitofagi (es. dalle nottue, vedi qui). Per quanto riguarda la cattura massale il metodo più efficace risulta quello a feromoni. Si dispongono dei recipienti di acqua e olio di vasellina, (quest’ultimo fino a formare uno strato di 2 mm sulla superficie) e poco sopra la superficie dell’acqua si sospende il contenitore del feromone (questo non deve toccare il liquido) con l’ausilio di un filo di ferro. L’attrazione dei maschi di tignola verso i feromoni ne porterà molti ad affogare nella sospensione acqua-olio. La costruzione di trappole fai da te richiede quindi la disponibilità di semplici materiali oltre all’acquisto degli erogatori di feromone. L’uso dei feromoni attraverso le trappole serve anche per rivelare l’inizio degli attacchi. Le capsule con feromone di solito si comprano nelle rivendite agricole più specializzate, in alternativa per l’uso hobbistico sono in vendita strisce adesive con feromone già incorporato (le trovi qui)
lotta biologica
I migliori rimedi contro le infestazioni della tignola del pomodoro si ottengono utilizzando gli insetticidi. I principi attivi biologici contro questo insetto sono:
Piretro (vedi qui), insetticida efficace alle dosi massime consentite e da utilizzare nelle ore più tarde delle giornata (subisce forte foto-degradazione). Eventuali arnie di bombi devono essere allontanate prima e dopo il trattamento per un periodo di 24-36 ore dal trattamento. Risultati migliori si hanno in miscela con il Bacillus thuringiensis (qui per la scheda tecnica).
Si deve aver cura di bagnare abbondantemente la vegetazione con la soluzione insetticida. Vista l’aggressività del fitofago in questione i trattamenti devono essere frequenti secondo l’intervallo di tempo più corto tra quelli riportati nell’etichetta del prodotto commerciale.
In fine l’insetticida Spinosad (qui) si è dimostrato il principio attivo più efficace. Essendo attivo per ingestione come insetticida ha anche una buona selettività verso l’entomofauna utile. Preferibile è il suo utilizzo in alternanza con la miscela piretro-Bacillus.
Ricordiamo anche la possibilità di utilizzare prodotti a base di Azadiractina (qui) che vanno distribuiti preventivamente con trattamenti ripetuti ogni i 7-10 giorni. In Italia esistono diversi formulati registrati (vedi qui)
Fondamentale in lotta biologica per contrastare la Tuta absoluta è utilizzare più principi attivi miscelati e alternati nel tempo.
Da ricordare l’azione di biocontrollo dei miridi, questi insetti utili come il Macrolophus pygmaeus (vedi qui scheda tecnica) sono in grado di predare larve e uova della Tuta absoluta. I miridi come predatori in lotta biologica sono ampiamente usati e venduti dalle biofabbriche.
Insetticidi utili
Piretro concentrato: https://amzn.to/4c8SY5a
Piretro pronto uso: https://amzn.to/4djGGHW
Spinosad: https://amzn.to/3P8oruD
Bacillus Thuringiensis: https://amzn.to/4e1sHGY Azadiractina: https://amzn.to/3VREWOe
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