Identificazione
La nottua gialla del pomodoro, nome scientifico Helicoverpa armigera sinonimo di Heliothis armigera, è un lepidottero appartenente alla famiglia dei nottuidi.
È un insetto polifago, presente su tutto il territorio italiano tra i più pericolosi per la coltivazione del pomodoro. Questo insetto è estremamente polifago e si può nutrire di diverse specie di piante tra cui mais, ortive e diverse ornamentali.
Gli adulti hanno una colorazione color nocciola chiaro con corpo a riposo a forma di punta di lancia e ricoperto di peluria. Sulla parte terminale le ali sono più chiare con una banda marginale più scura (vedi foto sotto). Gli adulti possono misurare fino a 40 mm.
Le larve presentano una vastissima eterogeneità di colore, variando dal verde pallido al marrone scuro. In comune hanno una banda di colore più chiaro posta poco al di sopra delle zampe lunga tutto il corpo e la presenza di punti neri di cui almeno uno per segmento (vedi foto sotto). La variabilità della colorazione rende difficile il riconoscimento della larva da altre specie simili.
Ciclo Biologico
La larva appena sgusciata dall’uovo si nutre dei tessuti vegetali come foglie e steli, successivamente tende ad entrare all’interno dei frutti del pomodoro in cui cerca riparo e accresce di dimensioni (vedi foto sotto). La sua capacità di penetrare all’interno dei frutti è mediamente superiore a quella della Spodoptera littoralis con cui può essere confusa. Per la sua caratteristica ad attaccare i frutti e la sua capacità di migrare in determinate annate, la nottua gialla può sviluppare infestazioni particolarmente gravi.
Può compiere dalle 2 alle 4 generazioni a seconda delle temperature. Le prime ovideposizioni si hanno in contemporanea con la fioritura del pomodoro. Il tempo che intercorre tra la comparsa degli adulti e la presenza delle prime larve sulla pianta è molto breve, circa una settimana.
Dai meno esperti il danno è confuso con quello della Tuta absoluta (vedi qui) dai quali però differisce per le maggiori dimensioni della larva e dai fori di uscita sui pomodori. Questi ultimi sono di diametro superiore ai 3 mm con bordi regolari e netti. I danni da Tuta absoluta sul frutto determinano (quasi sempre) marcescenze o rammollimento della polpa con fuoriuscita di liquidi. Helicoverpa (come la Spodoptera) invece determina rosure secche con svuotamento della polpa centrale del frutto. I frutti sospettati della presenza di nottua possono essere sezionati con un coltello alla ricerca della larva al suo interno.
lotta e rimedi naturali
Sia in lotta biologica che convenzionale è fondamentale eseguire un monitoraggio del volo degli adulti attraverso l’uso di trappole a feromoni sessuali. È preferibile utilizzare trappole di tipo a cono, ma vanno bene anche le tipo Delta con cartoncino adesivo. Una volta individuato l’inizio dello sfarfallamento si eseguono accurati monitoraggi in campo con lo scopo di identificare i primi focolai o ovideposizioni. Una volta accertata la presenza in campo di larve/uova della nottua si interviene con i trattamenti. I più efficaci sono quelli a base di Bacillus turingiensis Spp Kurstaki (qui un prodotto professionale) efficace contro le larve ai primi stadi. In caso di presenza di larve adulte tra i rimedi naturali insetticidi si possono utilizzare quelli a base di estratto di piretro (vedi qui) o azadiractina (vedi qui). Il principio attivo più efficace su questa specie di lepidottero è lo spinosad (lo trovi qui). Gli oli bianchi minerali o vegetali possono avere un discreto effetto sulle uova e sui primi stadi di crescita. In fine ricordiamo anche la possibilità di utilizzare un altro rimedio naturale bio-tecnologico come i virus entomopatogeni. In Italia è registrato l’uso dell’Helicoverpa armigera nucleopoliedrovirus, innocuo per gli esseri a sangue caldo ma mortale per la nottua degli ortaggi. I virus entomopatogeni sono lenti nell’uccidere i loro bersagli (impiegano dai 2 ai 4 giorni) di conseguenza tale prodotto va distribuito tempestivamente in modo tale da colpire le larve neosgusciate dalle uova. In ogni caso i trattamenti vanno ripetuti nel tempo con una frequenza di 5-7 giorni alternando i principi attivi in quanto generalmente si ha una ovideposizione scalare. Nel caso in cui i monitoraggi in campo e con trappole diano risultati negativi per un lungo periodo si possono sospendere i trattamenti ma non i monitoraggi, infatti a fine estate gli attacchi possono riprendere con maggiore intensità. Da ricordare che i trattamenti contro questo insetto hanno effetti anche sulla Tuta absoluta e la Spodoptera littoralis. Ricordiamo che i principi attivi citati svolgono il loro meglio con un pH della soluzione compreso tra 6 e 6,5 è quindi buona norma acidificare la soluzione insetticida.