La macchiettatura o picchiettatura è una malattia batterica che colpisce il pomodoro. In questa scheda tecnica vedremo come identificare questa malattia e come prevenirla in modo professionale
Sommario
Sintomi e descrizione della malattia
La malattia è causata del batterio Speudomonas syringae pv tomato che determina la così detta picchiettatura o macchiettatura batterica del pomodoro, Bacterial speck in inglese. E’ tra le tre più importati batteriosi che colpiscono il pomodoro assieme al cancro batterico del pomodoro (qui scheda tecnica) e alla maculatura batterica del pomodoro (qui scheda tecnica). Questa batteriosi si manifesta sul pomodoro con piccole macchie scure dai contorni ben definiti che si sviluppano dapprima sulla pagina fogliare inferiore. Successivamente queste si inscuriscono assumendo una colorazione necrotica circondata da un alone giallo ben evidente, visibile anche sulla pagina superiore (vedi figura 1 e 2).
Sui fusti si manifesta con macchie necrotiche irregolari (vedi figura 3). Questi sintomi sono facilmente scambiabili con la maculatura batterica del pomodoro (Xantomonsas vesicatoria) da cui però si differenzia per i danni causati sui frutti (vedi qui scheda tecnica patogeno)
La picchiettatura determina sui frutti delle crosticine leggermente rialzate di circa 1-2 mm di diametro (vedi figura 4), mentre la maculatura causa delle lesioni circolari leggermente affossate di diametro superiore a 2 mm. La picchiettatura causa un notevole danno sul pomodoro da mensa rendendolo di fatti incommerciabile, mentre crea danni economici minori o quasi nulli sul pomodoro da industria.
Il batterio vive sulle superfici degli organi verdi della pianta dove sopravvive e si moltiplica. I danni si manifestano solo in determinate condizioni come temperature tra i 13-20°C e presenza di acqua libera sulle superfici fogliari o umidità relativa superiore all’80%. La penetrazione di questo batterio avviene tramite gli stomi o microlesioni. Vento, pioggia e acqua di irrigazione per aspersione diffondono la batteriosi in campo.
Lotta e prevenzione contro la picchiettatura batterica
Il batterio sopravvive nel terreno per diversi anni, di conseguenza l’interramento dei residui infetti aumenta l’inoculo e quindi la presenza di questa malattia. Si consigliano quindi lunghe rotazioni colturali (3-4 anni). Speudomonas syringae pv tomato è stato isolato anche dalla rizosfera di piante spontanee di Stellaria spp, di Lamium spp. e di coltivate come grano e Beta vulgaris. Di conseguenza per i nuovi impianti di pomodoro bisogna fare attenzione alla precedente presenza di queste specie.
Gli accorgimenti da adottare contro questa batteriosi sono di tipo preventivo, ed oltre alle già menzionate rotazioni bisogna assicurarsi di utilizzare seme sano o trattato chimicamente o termicamente. Tra le tecniche di eradicazione del batterio dalla semente è da menzionare la tecnica che prevede il prelievo del seme dopo fermentazione delle bacche di pomodoro. Il seme è prelevato da bacche precedentemente schiacciate e lasciate fermentare con tutti i semi e la polpa in modo da attivare i batteri lattobacilli. Questi batteri a fermentazione terminata (dopo 3 giorni al buio) avranno creato un abbassamento del pH determinando la morte dello Speudomonas all’interno del seme.
Altro mezzo utilizzabile contro questa batteriosi sono i prodotti a base di rame (vedi qui scheda tecnica prodotto). I rimedi a base di rame vanno applicati subito dopo il trapianto (o la semina) fino alla comparsa del primo palco fiorale. Il rame ha azione preventiva e non curativa. Le dosi e le epoche di trattamento da rispettare, nonché l’intervallo di tempo tra i trattamenti sono quelli richiamati sulle confezioni del prodotto commerciale utilizzato.
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