Il tecnico di campo in agricoltura è una figura professionale fondamentale per la gestione e il monitoraggio delle coltivazioni. Questo professionista offre supporto alle aziende agricole attraverso la consulenza tecnica, il controllo delle colture, l’implementazione di pratiche agricole moderne e la supervisione delle attività sul campo. La carriera di tecnico di campo richiede una combinazione di conoscenze teoriche, competenze pratiche e passione per l’agricoltura.
Di seguito vedremo i passi necessari per intraprendere questa professione in Italia.
Sommario
Cosa si intende per tecnico di campo
Il tecnico di campo, a volte riferito anche tecnico agronomo di campo, è una figura professionale che si occupa di fare consulenza tecnica per le aziende agricole. La giornata tipo del tecnico di campo viene spesa girando nelle aziende agricole, visitando uno o più clienti o associati al giorno. Il tipo di consulenza fornita è piuttosto varia e può variare dalla consulenza burocratica (piuttosto rara) a quella agronomica (la più diffusa). La figura del tecnico di campo ricade nella piena competenza dell’agronomo ma come vedremo non è prerogativa solo di questo. Difatti con il termine agronomo si riferisce esplicitamente ad un soggetto iscritto all’albo dei dottori agronomi e forestali, mentre, come vedremo, la consulenza in campo e quindi l’assistenza tecnica agronomica può essere fornita da altre figure professionali. Con il termine tecnico di campo mi riferisco esplicitamente a colui che “gira” nell’azienda agricola o visita fisicamente aziende agricole (o agroforestali) e non a quelle figure professionali che esercitano le professioni in ufficio svolgendo adempimenti burocratici del settore agrario.
Comprendere il Ruolo del Tecnico di Campo
Il tecnico del campo deve avere tre caratteristiche fondamentali: esperienza, studi e formazione. La prima si acquisisce sul campo attraverso la pratica. Gli studi invece iniziano sui banchi di scuola, generalmente un tecnico di campo è un laureato, per esempio in Scienze Agrarie (laurea triennale o specialistica) o un diplomato all’Istituto tecnico agrario o Istituto professionale per l’agricoltura. Infine, può anche avere doppi studi, chi scrive infatti è sia diplomato dall’istituto tecnico agrario che dottore scienze agrarie (situazione molto comune). In rari casi il tecnico di campo non possiede studi in ambito agrario ma può avere acquisito le esperienze necessarie attraverso la conduzione dell’azienda agricola di famiglia, attraverso l’affiancamento di un altro tecnico di campo oppure dopo aver lavorato diversi anni in una rivendita agricola specializzata.
Infine la più importante è la formazione che avviene generalmente attraverso l’affiancamento ad una persona con esperienza nel settore. L’ambito agrario è uno dei pochi settori in cui la figura del mentore ha una rilevanza assoluta; apprendere da una persona con esperienza è la scuola migliore che ci sia, vale quanto una seconda laurea.
Per esperienza personale vi posso assicurare che una persona con i soli studi sulle spalle non è assolutamente in grado di svolgere nessuna attività in ambito agrario. Sia l’università che le scuole superiori agrarie non sono in grado di dare tutto il bagaglio tecnico e culturale necessario per svolgere l’attività di tecnico di campo. I più bravi tecnici di campo che ho conosciuto sono quelli che hanno avuto i migliori maestri. Il mio mentore è stato il dottor Nando che ancor prima di finire gli studi mi ha guidato per sei anni nell’ambito della sperimentazione e della patologia vegetale in agricoltura.
Mansioni del tecnico di campo
- Monitoraggio delle colture per identificare malattie, infestazioni o carenze nutrizionali.
- Raccolta di dati agronomici, come analisi del suolo e della resa.
- Implementazione di tecniche di irrigazione, fertilizzazione e protezione delle colture.
- Consulenza agli agricoltori su come migliorare la produttività e ridurre l’impatto ambientale.
- Supervisione delle operazioni agricole, spesso in collaborazione con agronomi e altre figure specializzate.
Queste sono un riassunto delle principali mansioni del tecnico di campo anche se ce ne sono altre. Vorrei invece soffermarmi su alcune di queste. Per esperienza posso dire che l’identificazione delle malattie e la consulenza sulla gestione di queste è uno dei degli ambiti più richiesti ad un tecnico di campo, fino ad arrivare a tecnici di campo che possiedono la specializzazione di patologi di campo. Le malattie e gli insetti sono e rimarranno una delle principali problematiche in agricoltura, identificarle in tempo e guidare l’agricoltore verso una rapida ed efficace soluzione è una capacità molto apprezzata.
Altro settore di specializzazione in cui un tecnico di campo deve saper muoversi è la fertilizzazione delle culture, più nota nel nostro campo come nutrizione delle piante. Settore in cui ho notato una certa carenza da parte di alcuni tecnici di campo, non tutti infatti sono in grado di destreggiare propriamente la nutrizione vegetale. I più specializzati e richiesti nel settore nutrizione delle piante sono in grado di gestire le colture fuori suolo e redigere le soluzioni nutritive per essa.
Infine un tecnico di campo può essere specializzato in una o più colture. Molti tecnici di campo sono specializzati in viticoltura e si occupano quindi di questa a 360 gradi, curando la potatura, la raccolta, la difesa fitosanitaria, concimazione, ecc. Altri tecnici di campo per esempio sono specializzati nelle colture della quarta gamma (insalate a cespo e baby leaf) curando gli aspetti della semina, della difesa fitosanitaria (molto difficile su queste tipologie di piante) e la scelta varietale (estremamente importante). Troviamo anche tecnici di campo specializzati nei cereali autunno vernini e foraggi o quelli specializzati nelle colture sotto serra, olivicoltura, frutticultura ecc.
Come si diventa nella pratica tecnico di campo
Ci sono diverse vie che si possono perseguire per lavorare come tecnico di campo, la più semplice è quella di lavorare come consulente privato, per la quale sarà fondamentale avere partita IVA ed iscrizione ad un albo riconosciuto dallo stato. Generalmente chi sceglie questa strada è iscritto all’albo dei dottori agronomi e forestali o agrotecnici o è scritto all’albo dei periti agrari.
Altre possibilità senza la necessità di avere partita IVA o di essere iscritti ad un albo è quella di essere assunto come dipendente da una cooperativa o da un’organizzazione di produttori o di una rivendita di mezzi tecnici e svolgere quindi il lavoro di consulenza nelle aziende degli associati o clienti.
Altra possibilità è quella di essere assunto come dipendente da un’unica azienda agricola per la quale si svolgerà lavoro di supervisione di tutti i lavori di campo. Generalmente questo avviene in aziende agricole piuttosto grandi in cui è richiesta una persona specializzata e impegnata pienamente nella gestione dei lavori di campo.
Considero anche tecnici di campo i dipendenti delle ditte sementiere, di fertilizzanti e agrofarmaci. Questi offrono una consulenza specifica al prodotto che devono vendere e inevitabilmente cercano di aiutare l’agricoltore/cliente svolgendo supporto tecnico anche su altre tematiche.
Nota bene, secondo la legislazione vigente chiunque faccia consulenza in ambito fitosanitario deve essere in possesso del certificato di abilitazione alle prestazioni di consulenza in materia di uso sostenibile dei prodotti fitosanitari e sui metodi di difesa alternativi.
Formazione continua e aggiornamento
Le materie in cui spazia un tecnico di campo sono ampie e l’operatore deve saper dare all’agricoltore una risposta rapida ed efficace su molti aspetti. Il tecnico di campo è soggetto ad un carico di informazioni molto pesante e un buon consulente deve saper maneggiare perfettamente concimazione, difesa fitosanitaria, agronomia, identificazione di infestanti, insetti, patogeni e normative, ecc.
È quindi per sua natura un lavoro che richiede un costante aggiornamento è una particolare attenzione alle novità del settore. Per esempio la revisione e la revoca di molti agrofarmaci hanno spinto molti tecnici ad adottare soluzioni alternative al fine di soddisfare le esigenze dei propri clienti. I cambiamenti in agricoltura a volte sono più rapidi di quanto ci si aspetti, essere quindi sempre aggiornati è fondamentale.
“A proposito di formazione, ti invito a leggere la scheda tecnica sui biostimolanti che abbiamo scritto e che trovi al link: Biostimolanti in agricoltura guida completa“
Fondamentale per un tecnico di campo è avere informazioni e tecniche affidabili specialmente nel campo della difesa fitosanitaria (una delle attività principali del tecnico di campo).
Fondamentale è avere una buona biblioteca e dei buoni libri su cui studiare e su cui reperire informazioni. Un buon tecnico di campo non è colui che sa tutto ma colui che sa dove andare a cercare velocemente le informazioni che gli servono e l’informazione deve essere di qualità. Internet può aiutare il tecnico di campo su questo, anche se per esperienza personale posso dire che le migliori informazioni si trovano in lingua inglese.
Ci sono alcune testate giornalistiche specializzate in agricoltura che sono affidabili in termini di qualità dei contenuti. I buoni e i vecchi libri rimangono la colonna portante della conoscenza di un tecnico di campo. Nel corso degli anni ho accumulato una biblioteca di testi tecnici che consulto con avidità ogni volta che ne ho bisogno. Ci sono poi alcuni testi che sono il vangelo del tecnico di campo e ritengo che ogni professionista di questo settore debba averne una copia nella sua personale biblioteca.
I testi che ritengo fondamentali
- Fitopatologia, entomologia agraria e biologia applica, testo base per le scuole superiori ricco di schede tecniche per l’identificazione delle malattie e parassiti. Lo trovi qui.
- La difesa delle piante da Frutto. Il più avanzato manuale in Italia per l’identificazione delle malattie e dei parassiti delle piante da frutto. Lo trovi qui.
- La difesa delle piante da Orto. Il più avanzato manuale in Italia per l’identificazione delle malattie e dei parassiti delle piante da Orto. Lo trovi qui.
- Fertilizzazione sostenibile. Un accurato libro che parla della fertilizzazione a 360 gradi. Lo trovi qui.
- Agronomia di Luigi Giardini. Libro storico e manuale di riferimento per l’agronomia italiana. Lo trovi qui.
- Biostimolanti per un’agricoltura sostenibile. Libro che affronta la nuova categoria di biostimolanti in modo scientifico. Lo trovi qui.