La concimazione del pomodoro, guida pratica con esempi

La concimazione del pomodoro è una pratica essenziale per ottenere piante sane e produttive. Per coltivare pomodori di alta qualità è fondamentale fornire i nutrienti giusti al momento opportuno. In questa guida esploreremo le migliori tecniche di concimazione per massimizzare la resa in campo, ottimizzando la crescita delle piante e la produttività.

Importanza della concimazione per il pomodoro

Il pomodoro è una pianta che richiede molti nutrienti durante il suo ciclo di crescita. Una corretta concimazione garantisce:

  • Uno sviluppo vigoroso della pianta.
  • Una fioritura abbondante.
  • Frutti di alta qualità e maturazione regolare.

La produttività di una pianta di pomodoro è direttamente legata alla concimazione. Tale caratteristica è ben visibile nelle piante di pomodoro a crescita indeterminata, queste possono produrre per diversi mesi e la loro produttività dipende dagli elementi nutritivi disponibili. Queste piante in serra possono produrre anche per 18 mesi consecutivi. Le piante a crescita determinata invece, senza un’adeguata concimazione, rischiano di non arrivare a completare la maturazione dei frutti.

Le piante di pomodoro oggigiorno presenti sul mercato sono estremamente produttive ma richiedono una nutrizione attenta. Si parla infatti sempre più spesso di nutrizione e non solo di concimazione in quanto si vuole esprimere il concetto di nutrire la pianta nelle varie fasi vegetative, nutrendola con i fattori di crescita necessari per le varie fasi.

Nutrienti essenziali per i pomodori

Per ottenere i migliori risultati, è importante conoscere i principali nutrienti di cui i pomodori hanno bisogno:

  • Azoto (N): Essenziale per la crescita delle foglie e dello stelo. È l’elemento più importante e il secondo richiesto in termini quantitativi della pianta. Questo elemento deve essere presente fin dal trapianto in dosi decrescenti in fase di maturazione dei frutti. Un accesso di questo elemento invece porta alla formazione di piante vigorose e più suscettibili alle malattie. Generalmente i suoli coltivati sono mediamente carenti in azoto per via dello sfruttamento a cui sono sottoposti. Stesso discorso si può fare per i terreni destinati ad orto dove si utilizzano generalmente terreni marginali e la concorrenza con le piante infestanti sottrae molto di questo elemento. A questo proposito ti invitiamo a leggere la nostra scheda tecnica sulla pacciamatura che ti aiuterà contenere la crescita delle infestanti (vedi qui)
  • Fosforo (P): Favorisce lo sviluppo delle radici e la formazione di fiori e frutti. Questo elemento gioca un ruolo chiave nei processi energetici della pianta. Va distribuito in modo da essere disponibile alla pianta sin dalle prime fasi di sviluppo.
  • Potassio (K): Migliora la qualità dei frutti e la resistenza alle malattie. È l’elemento più richiesto dalla pianta fino ad arrivare a dosi doppie rispetto all’azoto. I terreni italiani sono mediamente dotati di questo elemento ma per via delle forti richieste da parte della pomodoro il potassio deve essere somministrato.
  • Calcio (Ca): determinante per la prevenzione del marciume apicale e rafforzamento delle cellule delle piante. La carenza di questo elemento o la sua difficoltà di assimilazione provoca la fisiopatia per eccellenza del pomodoro chiamata marciume apicale (vedi qui). Più avanti nella scheda tecnica vedremo come somministrare correttamente questo elemento.
  • Magnesio (Mg): Fondamentale per la fotosintesi. La mancanza di magnesio è tra le più comuni sintomatologie del pomodoro. Subisce l’attività antagonista del potassio. Nella scheda tecnica vedremo come risolverla.

Quantità necessarie di nutrienti 

Prima di poter determinare la concimazione dobbiamo capire che le quantità da portare sono in funzioni della produttività. È facilmente intuibile che una piantagione poco produttiva richiederà meno concime, quindi meno nutrienti di una che produce tre o quattro volte di più. I fabbisogni nutritivi del pomodoro sono stati calcolati attraverso prove scientifiche e benché varino in funzione di molteplici fattori possiamo affermare le seguenti quantità.

Per ogni tonnellata di pomodori servono circa:

  • 2,2 kg di azoto
  • 1,4 kg di fosforo
  • 4,5 kg di potassio
  • 2,8 kg di calcio
  • 0.6 kg di magnesio

Consideriamo ora che un buon coltivatore riesce a produrre circa 8 chilogrammi di pomodoro al metro quadro in pieno campo, che equivalgono a circa 80 tonnellate ettaro. I più bravi possono arrivare fino a 12 chilogrammi al metro quadro. Sotto serra la produttività aumenta fino ad arrivare a 20 chilogrammi al metro quadro che equivalgono a 20 tonnellate per 1000 m².

Volendo quindi utilizzare questi dati possiamo dire che per una cultura che produce a fine ciclo 80 tonnellate saranno necessari: 176 kg di Azoto, 112 kg di fosforo, 360 kg di potassio, 224 kg di calcio e 48 kg di magnesio.

Titolo dei concimi

Piccola premessa per chi è alle prime armi, un fattore da considerare è il titolo dei concimi, ossia la quantità in percentuale dell’elemento nutritivo all’interno del prodotto commerciale. Tale rapporto è espresso sulle confezioni dei prodotti. A titolo di esempio i concimi NKP (azoto, fosforo, potassio) con rapporto 20.10.10 contengono 20% di azoto, 10% di fosforo e 10% di potassio. Di conseguenza distribuendo 100 kg di tale prodotto ad ettaro andremo ad aggiungere al suolo 20 chilogrammi di azoto 10 chilogrammi di fosforo e 10 chilogrammi di potassio.

Confezione commerciale in cui è riportato il titolo del concime, in questo caso un 20.10.10

Concimazione prima del trapianto

Durante la lavorazione del terreno si possono somministrare parte delle esigenze nutrite della pianta attraverso concimi idonei. In questa fase si possono somministrare concimi organici come letame o pollina (la trovi qui) o complessi ternari contenenti azoto, fosforo e potassio. In questa fase viene somministrato circa 1/3 dell’azoto necessario il 50 % del fosforo necessario e volendo quasi tutto il potassio.

A titolo di esempio oltre alla pollina e al letame si può incorporare concime con titolo 12.8.16 (lo trovi qui) e solfato di potassio (lo trovi qui).

Se si effettua invece la concimazione attraverso l’irrigazione, detta appunto fertirrigazione, in questa fase possiamo evitare di somministrare concimi o al massimo interrare quelli organici (pollina, letame, compost ecc.)

Foto di frutti di pomodoro in maturazione

Concimazione durante la crescita

Dopo il trapianto è importante continuare a nutrire le piante durante le fasi di sviluppo. Il ciclo di concimazione può essere suddiviso in base ai diversi stadi:

Fase vegetativa

In questa fase, le piante di pomodoro richiedono più azoto per stimolare la crescita delle foglie e delle radici. Utilizzare un concime con una buone presenza di tutte e tre gli elementi (ad esempio, 12.12.17) può aiutare a sostenere questa fase. Ricorda che c’è l’azoto che proviene dalla pollina e dal 12.8.16. In alternativa possiamo somministrare in più dosi piccole quantità del nitrato di calcio (tipo questo) e urea (tipo questa). Il nitrato sarà a pronto effetto mentre l’urea sarà disponibile alla pianta successivamente.

In caso di fertirrigazione il concime viene disciolto direttamente in acqua e somministrato in piccole quantità in modo costante.

Fioritura e allegagione

Quando le piante iniziano a fiorire, ridurre l’apporto di azoto e aumentare quello di fosforo e potassio. Questi nutrienti promuovono la formazione dei fiori e l’allegagione dei frutti. Se non stiamo utilizzando la fertirrigazione sarà impossibile in questa fase utilizzare concimi granulari in quanto richiedono del tempo per sciogliersi e liberare i nutrienti (specialmente fosforo e potassio). Quindi, il fosforo e il potassio necessario in questa fase dovrà essere necessariamente somministrato nelle fase vegetativa o pre-trapianto.

In caso di fertirrigazione possiamo optare per un concime bilanciato, come un 20-20-20 (tipo questo), con l’aggiunta di solfato di potassio. Avremmo in questo modo una miscela spinta verso il potassio con sufficiente presenza di azoto e fosforo.

Fruttificazione e maturazione 

Durante la fruttificazione le piante di pomodoro hanno bisogno di elevate quantità di potassio per garantire che i frutti crescano sani, saporiti e resistenti alle malattie. Come detto in precedenza se non stiamo utilizzando la fertirrigazione sarà impossibile distribuire il potassio in questa fase in modo da renderlo disponibile in un breve periodo di tempo, sarà quindi necessario distribuirlo precedentemente.

Con la fertirrigazione invece si può utilizzare del nitrato di potassio (lo trovi qui) alternato a del nitrato di calcio (lo trovi qui). Il nitrato di calcio avrà anche la funzione di prevenire il marciume apicale del pomodoro.

Concimazione fogliare

Oltre alla concimazione del suolo, la concimazione fogliare può essere una pratica utile per fornire nutrienti direttamente alle foglie delle piante. Utilizzare spray fogliari a base di soluzioni di calciomagnesio per correggere rapidamente carenze di micronutrienti è una delle pratiche più diffuse in agricoltura professionale. Questa tecnica è particolarmente utile per prevenire problemi come il marciume apicale, spesso causato dalla mancanza di calcio.

Inoltre come già accennato, il magnesio se applicato per via radicale può competere per l’assimilazione con il potassio.
Somministrando il magnesio per via fogliare si esclude questa problematica.

Inoltre per chi non pratica la fertirrigazione sarà utile applicare del concime per via fogliare con più somministrazioni durante il ciclo produttivo. Si può utilizzare tranquillamente il classico 20-20-20 alternato ad un concime con calcio e magnesio per prevenire eventuali carenze (come questo).

Uso dei biostimolanti

È pratica ormai comune quella di utilizzare i biostimolanti durante il ciclo produttivo del pomodoro (scopri qui cosa sono i biostimolanti). Numerosi studi scientifici riportano l’efficacia di questi prodotti e in campo professionale il loro utilizzo è all’ordine del giorno. Il più utilizzato di tutti durante il trapianto sono gli inoculi di funghi micorrizici con Trichoderma (lo trovi qui). Le micorrize (vedi qui) aiutano e l’assorbimento del fosforo mentre il Trichoderma (vedi qui) difende la pianta dagli attacchi dei patogeni. Infine utilissimi sono i biostimolanti per via fogliari a base di alghe (tipo questo) o di aminoacidi (tipo questo). Le alghe contengono armoni naturali che aiutano le pianta a migliorare il metabolismo inoltre sono anche dotati di una leggera attività di rafforzamento delle difese della pianta contro i patogeni. Gli aminoacidi invece conferiscono alla pianta resistenza agli stress e migliorano attività fotosintetica.

Effetti dei biostimolanti sulla qualità dei frutti del pomodoro

Effetto dei biostimolanti sulla produzione, si noti lo sdoppiamento del grappolo con aumento di produzione

Concimazione semplificata

Quanto descritto sopra si adatta bene ai professionisti, quindi ad agricoltori che hanno la capacità e il tempo di frazionare la concimazione in base agli stadi di crescita della pianta. Frazionare il concime e renderlo disponibile al momento opportuno aiuta l’efficacia dell’assimilazione e riduce gli sprechi. Per un hobbista rimane difficile utilizzare la tecnica descritta sopra mentre è più alla portata una concimazione semplificata. Per i piccoli appezzamenti e gli orti familiari si può adottare la seguente tecnica di concimazione. Si distribuisce con l’ultima fase di preparazione del terreno concime organico di base, pollina o letame pellettato, del fosfato ammonico e del solfato di potassio. Infine all’inizio della fioritura si interviene con urea granulare da distribuire attorno alla pianta.  Se si vuole semplificare ancora di più e rimanere in 100% biologico si può sostituire il fosfato ammonico e l’urea con del pellettato ad alto contenuto di azoto bio (come questo). Pollina, letame e solfato di potassio sono consentiti in agricoltura biologica. Se si elimina il fosfato ammonico sarà fondamentale utilizzare le micorrize in modo da avvantaggiare le piante per l’assimilazione del fosforo.

Rimane fondamentale eseguire trattamenti fogliari con biostimolanti a base di alghe e aminoacidi come descritto nel capitolo precedente e quelli a base di calcio e magnesio.  Come già detto questi due elementi sono fondamentali per prevenire carenze nutritive e il marciume apicale. Esistono formulazioni registrate per il biologico come questo che trovi qui.

Esempio di concimazione con dosaggi

Andiamo adesso ad ipotizzare una concimazione del pomodoro partendo dalle prime fasi, prendiamo ad esempio una concimazione per piccoli appezzamenti di hobbisti e amatoriali. Nota, le dosi e i prodotti variano in base a diversi fattori come la tipologia del terreno e la produttività delle piante. Questi sono da ritenersi come un esempio e vanno eventualmente adeguati alle situazioni.

Con la lavorazione del terreno andremo ad interrare del concime organico, possiamo scegliere tra pollina, letame o un organico pellettato. Le dosi variano in base alla tipologia del prodotto, se utilizziamo della pollina andremo a distribuire circa 0,1 kilogrammi per metro quadro di prodotto pari a 10 quintali ettaro. Andremo anche a distribuire 30 grammi di solfato di potassio per metro quadro, pari a tre quintali ettaro. Aggiungiamo anche 20 grammi di fosfato ammonico per metro quadro.

A questo punto possiamo fare l’ultima lavorazione del terreno con una fresa e procedere al trapianto.
In fase vegetativa con le piante alla quinta foglia vera possiamo applicare un concime granulare tipo 12.12.17 circa 20 grammi al metro quadro, avendolo l’accortezza di interrarlo leggermente con una leggera lavorazione del terreno.

Durante la fase di fioritura e allegagione possiamo applicare del concime 20.20.20 fogliare (dose etichetta) con dei biostimolanti a base di alga (sempre fogliare a dose etichetta). Volendo possiamo applicare delle piccole dosi di nitrato di calcio in modo da prevenire il marciume apicale (pochi grammi per pianta e solamente se c’è necessità di azoto).

Durante la maturazione dei frutti sarà fondamentale applicare del magnesio e del calcio per via fogliare (dose etichetta), volendo assieme del concime 20.20.20 per via fogliare (sempre dose etichetta)

Questo esempio è valido se vogliamo sostenere una produzione primaverile-estiva di circa quattro mesi di produzione. Se la coltivazione è sotto serra e quindi il ciclo produttivo è più ampio dovremo sostenere la pianta con aggiunte continue di piccole quantità di concime durante l’intera stagione.

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