Fusariosi del pomodoro, Fusarium oxysporum

Identificazione

La malattia è causata dall’agente patogeno Fusarium oxisporum f. sp. lycopersici, dove f. sp. sta per forma specialis che indica un patogeno ospite specifico, in questo caso il pomodoro.  È una malattia piuttosto seria che colpisce specialmente le aziende agricole professionali in cui l’intensità di coltivazione permette la dispersione e l’accumulo dell’inoculo. Questo Patogeno fungino causa una tracheomicosi, ossia l’occlusione dei vasi linfatici della pianta. Esistono diverse razze di questo agente patogeno che si evidenziano per i sintomi leggermente diversi. In via generale possiamo racchiudere i sintomi per tutte le razze nel seguente quadro. Ai primordi dell’infezione le piante si presentano con un ritardo di crescita e colorazione delle foglie verde pallido. Successivamente con l’avanzare della malattia le foglie iniziano a perdere colore fino a diventare color giallo che generalmente non investe l’intera foglia. Successivamente porzioni più ampie della pagina fogliare imbruniscono e disseccano (vedi foto sotto).

Sintomi di Fusarium su pomodoro

Sintomi di Fusarium su pomodoro. fonte foto revistacultivar.com

Gli apici vegetativi specialmente nelle ore più calde della giornata tendono ad appassire. Questi sintomi potrebbero essere confusi con un forte attacco di nematodi (vedi qui). Il sintomo principe della presenza di Fusarium è l’imbrunimento dei vasi vascolari che si può verificare dissezionando il fusto, sia perpendicolarmente che longitudinalmente. Se colpiti dal fungo i vasi appaiono imbruniti (vedi foto sotto).

Sintomi vascolari di Fusarium su pomodoro

Sintomi di imbrunimenti vascolari di Fusarium su pomodoro. fonte foto extension.uga.edu

Questa è la conferma principale della presenza del Fusarium su pianta, anche se sintomi simili possono essere causati dal Verticilium spp. che però genera un imbrunimento dei vasi meno marcato.

Ciclo biologico

Il fungo sopravvive nel terreno e sui residui culturali infetti come conidio, principale struttura di riproduzione del Fusarium. I conidi del Fusarium sono caratteristici e osservabili solo al microscopio, con caratteristica struttura a forma di fuso o più similmente ad una banana (vedi foto sotto). Possono sopravvivere fino a due anni nel terreno. Il Fusarium oxisporum può generare formule più durature di conservazione chiamate clamidiospore. Queste possono perdurare nei luoghi di coltivazione per più anni.
All’apparizione dei sintomi il Fusarium ha già iniziato a sviluppare le sue strutture riproduttive.

foto di conidi di Fusarium al microscopio

Conidi di Fusarium al microscopio con la classica forma a fuso (banana)

È fondamentale quindi individuare ed eliminare le piante sospette in modo tempestivo.
Predilige generalmente una temperatura medio alta con un optimum intorno ai 28 gradi. È particolarmente pericoloso in serra dove per via delle temperature e dei cicli corti di coltivazione può svilupparsi in modo aggressivo, anche se può dimostrarsi pericoloso in pieno campo.

Lotta e prevenzione

Piante non ben nutrite sotto il profilo del calcio sono più suscettibili alla malattia.
La fusariosi è di difficile cura per cui è fondamentale prevenire la malattia attraverso mezzi tecnici che agronomici. Fondamentale è l’eliminazione delle piante sospette in modo da ridurre il potenziale di inoculo in campo. I mezzi preventivi a disposizione sono essenzialmente la solarizzazione e l’applicazione di Trichoderma (lo trovi qui) al terreno. Per i meno esperti ricordiamo che la solarizzazione consiste nel ricoprire il terreno nudo con un film plastico durante i periodi più caldi dell’anno come giugno, luglio o agosto. Il terreno deve essere preventivamente inumidito. L’incremento di temperatura che si viene a creare grazie all’effetto serra porta alla devitalizzazione di numerosi patogeni incluso il Fusarium. Il telo plastico deve essere lasciato in posa per almeno 60 giorni. Il Trichoderma invece è un fungo antagonista che ha capacità di predazione e prevenzione contro numerosi funghi del terreno incluso il Fusarium. L’applicazione deve essere preventiva e di solito è fatta al momento del trapianto, anche se è pratica consolidata inocularono anche in vivaio direttamente nel semenzaio. Utile anche l’applicazione di Bacillus subtilis (vedi qui) attraverso l’impianto di irrigazione prima del trapianto (qui un prodotto professionale).

Alcune ricerche hanno dimostrato che le malattie del terreno tra cui il Fusarium si sviluppano più facilmente con pH del treno acido. In contesti quindi di particolare suscettibilità l’aggiunta di sostanze organiche o concimi a reazione acida può favorire lo sviluppo della fusariosi.
In campo professionale sono disponibili varietà di pomodoro tolleranti alla malattia e piante innestate su portainnesti resistenti (o meglio dire molto tolleranti). Resta valida la rotazione culturale come mezzo di controllo.

La gestione del Fusarium prevede quindi l’utilizzo combinato di più metodi tra quelli elencati sopra. L’utilizzo di porta innesti tolleranti su terreni solarizzati e successivamente inoculati con Trichoderma conferisce una buona base di prevenzione.

 

 

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