In questo articolo vedremo come difendere le colture frutticole dagli attacchi degli uccelli.
Ci sono diverse tecniche che si possono attuare, naturalmente quelle prese in esame in questo articolo rispettano la vita dell’avifauna essendo tutte tecniche abbassa impatto ambientale.
La frutta in maturazione è soggetta agli attacchi di diverse specie di uccelli quelli più dannosi sono i tordi, colombacci e i pappagalli (parrocchetti, ormai diffusi in tutto il centro e sud Italia)
Il periodo in cui la frutta viene attaccata è quello compreso tra l’invaiatura ossia l’inizio del colore e la piena maturazione. Da notare che gli attacchi possono causare due tipi di danno, il primo, e più ovvio, è la perdita della frutta e quindi una riduzione di produzione, il secondo tipo di danno è causato dai danneggiamenti che gli uccelli attuano sulla frutta durante l’azione di alimentazione. Questo è quello che accade per esempio sull’uva dove l’insetto causa danni anche agli acini circostanti a quelli deglutiti, si ha così un grappolo parzialmente mangiato e il restante danneggiato dall’azione del becco o degli artigli. Da queste lesioni sui frutti si sviluppano marcescenze come la Botrite (vedi qui) o divenire attrattivi per la drosofila (vedi qui).
Tipologie di danno
Generalmente albicocche e pesche vengono attaccati da parrocchetti e merli generando dei danni sulla superficie del frutto lasciando i tipici segni delle beccature. I frutti colpiti tendono a marcire e a cadere successivamente a terra.
Le ciliegie invece sono attaccate da merli, parrocchetti, piccioni e colombacci è quasi sempre si nutrono dell’intero frutto asportandolo completamente dalla pianta.
Anche l’olivo è soggetto ad attacchi da parte di uccelli, il principale è il tordo che si nutre delle drupe ed arriva in stormi numerosi.
I piccoli frutti come mirtilli e fragole sono attaccati da diversi uccelli, sui primi si ha l’asportazione della bacca mentre sulle fragole di solito gli uccelli danneggiano il frutto asportando parti della polpa.
Meloni e angurie sono danneggiati dalle cornacchie che infliggono severi danni poiché anche una sola beccata rende incommerciabile il prodotto.
Anche le infiorescenze di broccoli e cavolfiori non sono risparmiati e possono essere attaccati da piccioni e colombacci che si nutrono delle infiorescenze specialmente verso la fioritura.
I parrocchetti sono specializzati in frutta a guscio duro grazie al loro becco potente, nel sud Italia le mandorle sono la loro specializzazione. Infliggono danni anche su pisello e fave.
Gli uccelli non risparmiano i germogli del mais e del girasole danno soprattutto provocato dalle cornacchie. A pochi giorni dalla semina, le giovani piantine sono particolarmente appetibili per questo uccello.
I rimedi disponibili
Ora vediamo quali sono le principali strategie per proteggersi da questi attacchi analizzando i pro e i contro.
Uso dei palloni sospesi: questi sono dei palloni che vanno sospesi in aria con un cordino in modo da potersi muovere liberamente con il vento. Di solito sono di colore giallo in modo da essere ben visibili e presentano dei cerchi concentrici ad imitazione degli occhi dei predatori (vedi foto sotto). Possono essere dotati o meno di elementi rifrangenti che determinano fastidio nei confronti degli uccelli. Costano relativamente poco e sono riutilizzabili negli anni. Di negativo hanno che funzionano per brevi periodi, 10 giorni, massimo due settimane, dopodiché gli uccelli si abituano alla loro presenza capendo che non sono un reale minaccia. Per prolungare l’orazione vanno spostati in posizioni diverse e abbinati agli aquiloni (vedi sotto). Sono utili per coprire la frutta che matura in brevi periodi come ciliegie e albicocche (un buon prodotto lo trovi qui)
Imitazione di falchi e altri rapaci: i più comuni sono gli aquiloni a forma di falco (lo trovi qui). Di facile applicazione e manutenzione questi rimangono sospesi in aria sotto l’azione del vento la loro forma ricorda quella di un rapace, vengono sospesi con una canna o un’asta flessibile di almeno 6 m e fissati con un cordino (vedi foto sotto).Come i palloni il loro effetto è tra i 10 e le due settimane dopodiché gli uccelli capiscono che non sono una reale pericolo. Per prolungare l’azione vanno abbinati con altri dissuasori e spostati di posizione ogni tanto. Particolarmente attenzione va posta all’asta che deve essere di lunghezza adeguata e flessibile in modo da assecondare i movimenti dell’aquilone altrimenti il cavo tenderà ad attorcigliarsi all’asta se questa non è flessibile (come questa che trovi qui)
Utilizzo dei suoni acustici: questi imitano il verso dei predatori o i segnali d’allarme che gli uccelli emettono alla vista di un predatore. Vengono venduti con casse acustiche impermeabili (vedi foto sotto) e diverse sonorità impostabili per i vari tipi di uccelli, sono alimentati con una batteria d’auto e sono particolarmente costosi ed hanno un prezzo molto più elevato rispetto ai precedenti (vedi foto sotto). Il loro effetto è sempre limitato nel tempo poiché l’uccello capisce nel corso del tempo che non esiste una reale minaccia, la loro efficacia può essere aumentata se dopo un periodo di 7-10 giorni in campo viene aggiunto una sagoma di un predatore. Sono utili per zone aperte di grandi dimensioni e in combinazione con altri strumenti dissuasori. Il modello in foto è di tipo professionale e utilizzato in agricoltura, un modello simile a questa tipologia lo trovi a questo link.
Uso dei cannoni sonori: questi sono alimentari con una bombola del gas che ad intermittenza riempie una camera di combustione che viene accesa ad intervalli regolari producendo un intenso rumore (come questo). Sono efficaci per periodi medio lunghi hanno un costo medio alto e hanno l’inconveniente di risultare particolarmente fastidiosi per i vicini.
Utilizzo dei petardi: questi funzionano come il cannone alimentato a gas solo che l’esplosione viene generata da un petardo, sono venduti in trecce di diversi pezzi alimentati da una miccia a tempo. Sono particolarmente efficaci costano relativamente poco ma hanno l’inconveniente che devono essere posti in campo ogni giorno uno o più volte al dì. Come per il cannone a gas possono infastidire eventuali vicini.
Uso delle reti: sono i mezzi più efficienti, ci sono diverse tipologie in commercio che permettono di proteggere singole piante, interi filari o addirittura appezzamenti (vedi foto sotto). In ambito professionale possono avere anche la funzione di antigrandine o antinsetto se le maglie sono particolarmente fine. Se ben posizionati la loro efficacia è del 100 % essendo una barriera fisica che gli uccelli non possono penetrare (i più comune modelli li trovi qui). Possono essere amovibili o fissi ed hanno una durata di diversi anni, anche decine di anni. Il costo è medio alto ma l’inconveniente principale è la loro applicazione che richiede tempo. Una volta applicato per difendere una singola pianta o un intero appezzamento, la rete se ben applicata, risolve il problema al 100 %. Va considerato che nei modelli a maglie strette si può avere un ombreggiamento che si ripercuote negativamente sulla pianta rendendo meno efficienti i trattamenti con il fitofarmaci in quanto blocca parte del prodotto. Su i modelli di rete con maglie ancora più fine si possono riscontrare problematiche di circolazione dell’aria con aumento di umidità e rischio di sviluppo di malattie. Nota bene qualsiasi rete anti uccello deve essere posizionata ben tesa in modo da evitare che l’uccello rimanga intrappolato nelle sue maglie. Sono da evitare reti con fili troppo sottili che tendono quindi ad avvolgere le zampe dell’uccello nel caso questo ci si posi sopra. Nelle foto sotto il vigneto è stato protetto con una rete antigrandine con struttura resistente e tesa attraverso dei ganci biodegradabili, un modello simile a questo lo puoi trovare qui.
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Conclusioni
Come abbiamo visto non esiste un unico metodo efficace per proteggere le nostre piante da frutto dai danni degli uccelli ma ogni mezzo deve essere scelto in base alla disponibilità economica e alla tipologia di coltura. Inoltre va considerata l’epoca di applicazione che deve coincidere con il momento in cui il frutto diviene appetibile per l’uccello che di solito è nella fase di invaiatura. Per i frutti che hanno una maturazione veloce 10-15 giorni si possono utilizzare palloni o sagome di predatori. Per maturazione più lunghe si dovrà ricorrere a più mezzi di controllo, infine se la cultura è di tipo professionale senz’altro la rete rimane il mezzo più valido, un acquisto che andrà ammortizzato con i ricavi delle vendite.