Come scegliere la corretta pacciamatura, guida avanzata

In questa scheda tecnica andiamo ad analizzare come utilizzare correttamente la pacciamatura e quali tipologie scegliere. Rispetto ai tanti articoli che si trovano online questo avrà un taglio più specialistico con particolare focus sulle tipologie utilizzare in agricoltura professionale.

Le erbe infestanti sono un serio problema in agricoltura in quanto riducono la crescita delle piante coltivate, determinando così riduzioni di produzioni e difficoltà nelle operazioni di raccolta. Generalmente si ricorre al controllo delle erbe infestanti attraverso erbicidi di sintesi o lavorazioni meccaniche ma queste hanno un elevato costo e non sono sempre risolutive.

Pianta di canasta rossa senza pacciamatura, si noti la presenza delle erbe infestanti..

La pacciamatura deve avere una caratteristica principale che è quella di impedire o rallentare la crescita delle erbe infestanti, la seconda è quella di limitare l’evaporazione dell’acqua dal terreno, mantenendo così uno stato di idratazione maggiore e quindi richiedendo meno irrigazioni.

Andiamo quindi ad analizzare quali sono le 3 principali tipologie di pacciamatura realizzabili in agricoltura e nell’orto, queste sono:

  • Pacciamature usa e getta 
  • Pacciamature a lunga durata
  • Pacciamature organiche

Le prime sono costituite da film plastici sottili che si posano sul terreno per impedire la crescita delle erbe infestanti. Possono essere di diversi colori tra i più comuni troviamo il nero, il giallo e il trasparente. Il colore conferisce proprietà differenti alla pacciamatura, di solito quello trasparente viene utilizzato per l’operazione di solarizzazione in quanto permette ai raggi solari di penetrare e creare effetto serra con aumento della temperatura del suolo. La pacciamatura gialla ha un’azione foto-riflettente quindi garantisce temperature più fresche per le piante coltivate sopra questo. Il telo nero è il più conveniente in termini economici, riscalda prima l’ambiente durante la stagione fredda ma ha il problema di surriscaldare troppo durante il periodo estivo. I teli di pacciamatura di questa categoria possono essere fatti o con materiale sintetico (come questo) o prodotti biodegradabili (vedi qui). Questi sono prodotti generalmente dall’amido mentre i teli sintetici sono prodotti in polietilene. Le pacciamature sintetiche e biodegradabili sono impermeabili, eccetto nei modelli microforati, questi permettono all’acqua di penetrare nel terreno.

Piante di peperoni pacciamate con film plastico. L’utilizzo di questa tecnica evita la crescita delle erbe infestanti con un notevole risparmio di tempo.

Di solito questa tipologia è utilizzata in agricoltura professionale e reperibile soltanto nelle rivendite agrarie. La pacciamatura microforata consente quindi la coltivazione di ortaggi che hanno sesti di impianto fitti e che si avvantaggiano dell’irrigazione a pioggia (es. rucola trapiantata o prezzemolo) i micro-fori (di diametro inferiore a 1 mm) sono sufficienti a far passare l’acqua ma allo stesso tempo ad impedire la crescita delle infestanti. Più comune è invece trovare la pacciamatura forata per i trapianti, con distanze che variano dai 15 cm ai 50 cm. In questa tipologia i fori hanno un diametro di 5 cm circa (li trovi qui)

La degradazione della pacciamatura biodegradabile dipende da temperatura e umidità. Più alte saranno queste e più velocemente il telo si bio-degrada. Inoltre dipende anche dalla manifattura del prodotto stesso, alcune aziende riescono a produrre teli biodegradabili con lunga durata attraverso tecnologie studiate allo scopo. Infatti uno dei primi problemi riscontratosi all’uscita di questi prodotti era la loro breve durata, ora invece la tecnologia permette di avere teli con durata di diversi mesi anche superiore al ciclo di produzione dei vegetali. A fine ciclo colturale questi prodotti vengono fresati col terreno e ridotti a pezzetti più piccoli che si bio-degraderanno più velocemente.
La pacciamatura in polietilene invece deve essere raccolta e smaltita a fine ciclo colturale.

Le pacciamature a lunga durata o permanenti sono fatti da composti di sintesi, generalmente è il polipropilene. Questi hanno degli spessori maggiori rispetto alla precedente categoria e possono durare per diversi anni essendo stabilizzati per i raggi UV (vedi foto sotto). Sono utilizzati maggiormente nei vivai o nei giardini e generalmente hanno anche un effetto antialga. Questo tipo di pacciamatura è permeabile all’acqua. Questo è costituito da un intreccio di filamenti plastici che impediscono la crescita delle infestanti ma come un tessuto lasciano penetrare l’acqua (lo trovi qui)

pacciamatura a lunga durata in vivaio

Pacciamatura a lunga durata ed antialga, questa tipologia è usata spesso nei vivai ed impedisce la crescita delle erbacce per diversi anni

Infine l’ultima categoria sono le pacciamature organiche generalmente effettuate coprendo il treno con materiali organici come corteccia di pino (vedi qui), paglia o cippato di legno. Queste sono soluzioni per piccoli appezzamenti e per chi vuole avere un effetto naturale. Se utilizzate con ortaggi bisogna fare attenzione che non si formino muffe o altre malattie fungine sulla sostanza organica utilizzata come pacciamatura. Difatti con l’umidità qualsiasi sostanza organica tende a marcire e i marciumi posso raggiungere il colletto delle piante e creare dei problemi. Gli unici utilizzi professionali delle pacciamature organiche sono nel vivaismo dove viene utilizzata con successo la paglia di miscanthus (la trovi qui) e la lolla di grano saraceno essendo queste facilmente meccanizzabili e durature nel tempo. Va menzionato anche l’utilizzo dei tappetini in fibra di cocco che hanno durata superiore a tutte le pacciamature organiche, vengono venduti in rotoli o dischetti in modo da agevolare il suo utilizzo, hanno però l’inconveniente di essere molto costosi. Infine tra le cortecce utilizzabili come pacciamatura la migliore è quella di castagno che ha una lunga durata e un costo contenuto.

Pacciamatura con cippato di legno

Pacciamatura con cippato di legno

In agricoltura professionale si può utilizzare il compost per pacciamare vigneti e frutteti, specialmente in biologico. L’utilizzo del compost per questo scopo è particolarmente macchinoso e richiedere l’utilizzo di macchinari appositi, di contro il compost ha un’azione fertilizzante.

Ci sarebbe in ultimo un quarto tipo di pacciamatura che prevede l’utilizzo di inerti inorganici come ghiaia, lapillo, argilla espansa ecc. Questo tipo di pacciamatura non interessa l’agricoltura ma solamente il giardinaggio. L’utilizzo di questo tipo di materiali ha più che altro uno scopo estetico e quindi esula dal nostro contesto.

Le pacciamature usa e getta, sia biodegradabili che sintetiche, di solito vengono vendute in rotoli e una volta messa in opera sul terreno vengono fissate gettando del terreno ai lati di questa. Le pacciamature permanenti invece vengono fissate al terreno con dei paletti di plastica o bloccate con uno strato di ghiaia. Infine le pacciamature organiche vengono distribuite manualmente e allargate al suolo con un rastrello o una pala e nei vivai professionali vengono distribuite attraverso macchine dosatrici.

La pacciamatura utilizzata nell’orto e in agricoltura di solito è di tipo impermeabile, quindi l’irrigazione delle culture avviene attraverso un sistema di irrigazione applicato prima della messa in opera della pacciamatura. Eccezion fatta per la pacciamatura microforata in cui i vegetali coltivati sopra possono essere irrigati anche per aspersione. È quindi fondamentale nella pacciamatura impermeabile applicare un sistema di irrigazione.

In agricoltura professionale pacciamatura e irrigazione sono strettamente correlate in quanto svolgono un ruolo fondamentale nella gestione delle piante in termini di risparmio di costi e tempo. Inoltre il sistema di irrigazione sotto la pacciamatura può essere facilmente automatizzato potendo decidere l’irrigazione da remoto attraverso un qualsiasi controller a batterie.

L’irrigazione sotto pacciamatura di solito è effettuata con sistemi a goccia utilizzando la cosiddetta ala gocciolante leggera (tipo questa). Costituita da un tubo di plastica morbido con gocciolatori posizionati ad intervalli costanti di 20, 30 o 50 cm a seconda dell tipologia. Questi sono considerati come sistemi di irrigazione usa e getta, anche se è possibile il riutilizzo per più cicli produttivi se ben mantenute.

L’utilizzo di questa tipologia ormai è uso comune anche nei piccoli orti familiari visto il vantaggio in termini di tempo che genera. In alternativa per i piccoli appezzamenti si possono utilizzare gli irrigatori a goccia del tipo ad ago (vedi foto sotto) che possono essere posizionati sopra la pacciamatura. Questi vengono fissati attraverso un’asta forando il telo pacciamante, avendo cura di allargare il foro sufficientemente in modo da permettere all’acqua di raggiungere il terreno.

Irrigazione a goccia con gocciolatore statico

Irrigatore a goccia con sistema di fissaggio esterno che permette l’irrigazione anche sui film plastici, questo tipo di irrigatori va posizionato sopra un foro praticato manualmente o pre-forato in fabbrica.

I vantaggi Dell’uso combinato di pacciamatura e irrigazione con manichetta sono:

  • minore spreco di acqua.
  • risparmio di tempo con la possibilità di eseguire altri lavori durante l’irrigazione.

I vantaggi della pacciamatura sono:

  • Risparmio di tempo nelle operazioni di rimozione delle infestanti.
  • Minore spreco di acqua, mantiene il terreno umido nel tempo in quanto impedisce a l’acqua del terreno di perdersi per evaporazione.
  • Anticipo della raccolta delle colture in quanto alcune pacciamature aumentano di qualche grado centigrado la temperatura del suolo creando un micro clima migliore.

I costi di acquisto sono contenuti ed è possibile acquistare il materiale presso i più forniti rivenditori agricoli o online. Per le manichette in plastica, una volta esaurite, si possono riciclare nei contenitori per la plastica (se previsto dal proprio comune) oppure possono essere riconsegnate al rivenditore per lo smaltimento in quanto all’atto di acquisto si paga la tassa per lo smaltimento.

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