La coltivazione del rosmarino (Rosmarinus officinalis) è un’attività Professionale a tutti gli effetti, che richiede attenzione ai dettagli e una conoscenza approfondita dei diversi aspetti agronomici. In questa guida tecnica esploreremo tutti gli aspetti cruciali della coltivazione del rosmarino, fornendo consigli pratici e suggerimenti per ottenere una produzione di qualità. I consigli tecnici si riferiscono a coltivazioni professionali ma sono adatti anche a coltivazioni casalinghe sia in vaso che in giardino.
Sommario
Premessa
In agricoltura professionale il rosmarino è venduto come prodotto di prima gamma confezionato in buste o vaschette. La raccolta può avvenire manualmente o il più delle volte attraverso macchinari semoventi. Questi tagliano il prodotto ad una determinata altezza che confluisce su un nastro raccolta, infine vengono confezionati alla rinfusa direttamente sul macchinario.
Per una coltivazione professionale che richiede quindi un investimento da parte dell’agricoltore bisogna tener conto dei seguenti punti:
Scelta del terreno e dell’esposizione
La scelta del terreno giusto è fondamentale per il successo della coltivazione del rosmarino. Questa pianta predilige terreni ben drenati e una posizione soleggiata. Non ha particolari esigenze in termini di pH in quanto si adatta a terreni da leggermente alcalini a leggermente acidi. Se la coltivazione è effettuata in giardino assicurati che riceva almeno 6-8 ore di luce solare diretta al giorno.
Preparazione del terreno
Prima di piantare il rosmarino è importante preparare adeguatamente il terreno. Rimuovi le erbacce e lavora il terreno in profondità, rompendo eventuali zolle e incorporando compost o letame ben maturo per migliorare la struttura del suolo e fornire nutrienti alle piante. In questa fase possono essere anche incorporati concimi di fondo (come questo). Per la concimazione in vaso invece si può far ricorso a terricci premiscelati con torba e compost verde, meglio se miscelati con un concime al lento rilascio tipo Osmocote (lo trovi qui). Nelle coltivazioni professionali dopo la lavorazione del terreno si posa in opera il sistema di irrigazione costituito da ali gocciolanti di tubo rigido. In ultimo si ha la posa in opera del tessuto pacciamante costituito da tessuto semipermeabile ad alta resistenza (la trovi qui). Questo ha lo scopo di impedire la crescita delle erbe infestanti. E’ sempre buona norma durante la preparazione del terreno somministrare micorrize e soprattutto Trichoderma in modo da prevenire eventuali malattie dell’apparato radicale, operazione che può essere effettuata anche nella coltivazione in vaso.
Piantagione e distanziamento
La piantagione di rosmarino può avvenire sia per talea che per trapianto di giovani piantine, radicate l’anno precedente in vivaio. Quest’ultima opzione è la più utilizzata perché permette di avere piante già sviluppate di un anno di età con un apparato radicale avviato. Per impianti meno professionali si può far ricorso alla talea visto che il rosmarino attecchisce molto facilmente, in aggiunta si può sempre utilizzare della polvere radicante prima della messa a dimora (consiglio questa). Si applica alla base della talea direttamente sul taglio e stimolerà l’emissione delle radici. Se scegli di piantare per talea, assicurati di utilizzare talee sane e robuste prelevate da piante madri certificate. Sui fori della pacciamatura vengono posizionate le piante ad una distanza di almeno 30-45 centimetri per consentire uno sviluppo ottimale.
Irrigazione
Il rosmarino è una pianta che tollera bene la siccità, quindi è importante non eccedere con l’irrigazione. Innaffia le piante solo quando il terreno è asciutto in profondità. La pianta teme i ristagni idrici ed è soggetta facilmente a malattie dell’apparato radicale come i marciumi da sclerotinia. Se si usa la talea come mezzo di propagazione si dovrà mantenere il terreno ad una umidità elevata e costante per i primi mesi poiché le talee attecchiscono meglio in queste condizioni. Come già detto nel capitolo della preparazione del terreno il rosmarino è generalmente irrigato attraverso ali gocciolanti rigide (le trovi qui) poste sotto la pacciamatura, ma si possono anche utilizzare alle gocciolanti leggere (tipo questa), posate sopra la pacciamatura (sempre se questa è del tipo impermeabile)
Concimazione e nutrizione
Per garantire una crescita vigorosa e una produzione abbondante, è consigliabile concimare il rosmarino regolarmente durante la stagione di crescita. Questo può avvenire attraverso i sistemi di irrigazione con la somministrazione di concimi idrosolubili. Per ogni tonnellata di prodotto secco sono necessari 23 chilogrammi di azoto 18 chilogrammi di Fosforo e 22 di potassio. I fabbisogni di elementi nutritivi sono tutt’altro che trascurabili in quanto il continuo rimuovere degli apici vegetativi crea un impoverimento del suolo. Anche in vaso quindi una corretta concimazione contribuirà a costanti produzioni. La soluzione migliore è quindi applicare un concime con titolo 20.20.20 per fertirrigazione (lo trovi qui) o se la coltivazione è in vaso si può optare per un concime granulare.
Potatura e cura delle piante
La potatura regolare aiuta a mantenere il rosmarino compatto e favorisce la produzione di nuovi germogli. Per la coltivazione in vaso ad uso casalingo vanno rimossi i rami secchi o danneggiati e sfoltita la chioma per favorire la circolazione dell’aria e prevenire l’insorgenza di malattie. In campo professionale la continua raccolta costituisce una potatura e favorisce l’emissione di nuovi germogli.
Prevenzione delle malattie e dei parassiti
Anche se il rosmarino è generalmente resistente alle malattie e ai parassiti è importante monitorare le piante dal punto di vista fitosanitario. Il principale parassita è la cocciniglia cotonosa (Icerya purchasi) che se non controllata porta al deperimento delle piante e alla produzione di melata. Le cicaline possono comportare danni estetici con la produzione di puntinature bianche sulle foglie. Come detto in precedenza le malattie radicali possono essere un problema e sono il principale fattore di danno in una coltivazione professionale. Tra i principali responsabili ricordiamo la sclerotinia i funghi appartenenti al genere fusarium e verticillium. Infine un errore nell’irrigazione può portare ad asfissia radicale, poiché come già detto, questa pianta resiste poco a terreni con scarso drenaggio. Una delle principali cause di morte anche nella coltivazione in vaso è appunto l’eccessiva irrigazione, soprattutto su piante con apparato radicale ormai compatto e quindi poco drenante.
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Domande frequenti
Quando potare il rosmarino?
Non esiste un periodo preciso per potare il rosmarino in quanto è una pianta abbastanza resistente e capace di emettere nuovi germogli in ogni condizione. Va evitata la potatura con temperature estremamente fredde. Per potare correttamente nel periodo estivo si dovrà irrigare in modo da compensare lo stress che la pianta subisce in questo periodo. La potatura a primavera e a fine estate è quella che crea il minor stress alla pianta e produce germogli vigorosi.
Come potare il rosmarino?
In agricoltura professionale esistono specifici carri raccolta semoventi dotati di barra falciante e nastro di raccolta. Per le piccole aziende agricole si può utilizzare il taglia siepe. Si recidono di solito i rametti apicali lunghi 15 o 20 cm. Il rosmarino è una pianta, che se in perfetta salute, genera dopo la potatura numerosi germogli. Per l’uso domestico i rametti possono essere raccolti con le cesoie per la potatura.
Come conservare il rosmarino fresco?
In agricoltura professionale subito dopo la raccolta il rosmarino viene refrigerato in celle con temperature tra i 2 e i 6 gradi, con umidità relativa alta. Successivamente viene porzionato e confezionato in atmosfera protettiva in vaschette o sacchetti di plastica sigillati. La sigillatura impedisce al prodotto di seccarsi e permette di rimane fresco per molto tempo. Viene messo in commercio rispettando la catena del freddo e venduto nei banchi frigo. Se raccolto in ambito casalingo si può conservare in frigo in un panno umido o in una vaschetta ermetica posizionata nella parte bassa del frigorifero.
Come essiccare il rosmarino?
In campo professionale avviene utilizzando degli essiccatoi con ventilazione forzata e temperature tra i 35 e i 50 gradi. In campo casalingo si possono utilizzare degli essiccatori alimentari (lo trovi a questo link) oppure si può essiccare in forno ventilato con lo sportello semiaperto impostando la temperatura tra i 35 e i 50 gradi fino ad essiccazione del prodotto (2/3 ore). In piena estate lo si può essiccare appendendo i rametti all’esterno in un luogo ventilato.