La corretta lotta alla Carpocapsa del melo e del noce (Cydia pomonella),

l’insetto Cydia pomonella è tra i più temibili nemici delle pomacee (melo e pero), noce e alcune drupacee. In questa scheda tecnica vedremo l’uso corretto degli insetticidi biologici, il monitoraggio e il ciclo biologico per eliminare e combatte efficacemente la carpocapsa

Identificazione e danno della carpocapsa                       

Detta anche Carpocapsa, la Cydia pomonella è un fitofago estremamente dannoso per le pomacee (melo, pero, cotogno), il noce e secondariamente albicocco, susino e pesco.  Le larve della carpocapsa sono estremamente carpofaghe (mangiano i frutti) e danneggiano direttamente i frutti provocando gravi perdite produttive sia qualitative che quantitative. I frutti colpiti cadono al suolo precocemente. Assieme all’afide grigio del melo (vedi qui) è tra gli insetti che recano più danno alle pomacee.

Adulto di carpocapsa delle pomacee

Figura 1 – Adulto di carpocapsa delle pomacee. Fonte foto qui

l’Adulto di carpocapsa ha un’apertura alare di 15-22 mm. Le ali anteriori presentano un fondo di colore grigiastro e sono ricoperte di miriadi di puntini bianchi che vanno a formare delle irregolari striature trasversali. Le ali posteriori sono di colore ramato e frangiate su tutto il perimetro, mentre la frangiatura sulle ali anteriori è presente solo all’estremità distale. Tipica caratteristica che distingue l’adulto è la presenza dell’ocello sulla parte distale delle ali anteriori cioè di una zona circolare più scura delimitata da un alone di colore più chiaro (vedi figura 1)

Larva di C. pomonella

Figura 2 – Larva di C. pomonella

La larva di Cydia pomonella misura 18-20 mm nell’ultimo stadio e presenta un colore che vira dal bianco fino al rosa chiaro con l’età (vedi figura 2). La capsula cefalica e pronoto sono nerastri e assumono una colorazione più chiara nelle larve svernanti che assumono appunto un colore più chiaro. L’Uovo di carpocapsa è di tipo lenticolare, di colore bianco fino all’arancione. Nello stadio più maturo è possibile intravedere il capo scuro in trasparenza nell’uovo. Le uova di carpocapsa sono deposte isolate e generalmente la prima generazione è deposta sulle foglie mentre le altre generazioni sono prevalentemente deposte sui frutti. II danno da Cydia pomonella è determinato dagli stadi larvali che scavano gallerie nei frutti. Queste gallerie sono dapprima superficiali, poi divengono sempre più profonde fino ad arrivare ai semi. La penetrazione dei frutti avviene prevalentemente attraverso la zona calicina (base del frutto), ma può avvenire in un punto qualsiasi. La presenza della larva nel frutto è segnalata dalla fuoriuscita di rosura dal foro di entrata. La rosura è composta da escrementi e parti vegetali che sono espulse fuori dal foro d’entrata dall’insetto. Quasi sempre si trova una larva per frutto.  Finito lo sviluppo larvale, l’incrisalidamento avviene sugli organi legnosi. Il danno sui frutti può essere anche del 100%.

Forse ti interessa anche la nostra scheda tecnica su: “come eliminare in modo biologico l’afide verde delle pomacee” che trovi cliccando qui

Ciclo biologico della carpocapsa

Il ciclo biologico della carpocapsa inizia con lo svernamento delle larve tra le spaccature della corteccia e nel terreno alla base dell’albero. Luogo di svernamento possono essere anche le cassette per la raccolta della frutta. Le larve di Cydia pomonella si impupano in primavera tra marzo-aprile e sfarfallano nel periodo tra fine aprile fino a maggio inoltrato (primo volo). Questi si accoppiano ed ovidepongono generando la prima generazione per poi sfarfallare alla fine del mese di giugno (secondo volo). Questi genereranno la seconda generazione con il volo degli adulti (terzo volo) a metà agosto. Questa generazione di carpocapsa ha un periodo di incubazione molto breve. Infine da questi adulti di Cydia pomonella si genererà la terza generazione ossia quella svernante. Il ciclo biologico della carpocapsa prevede pertanto tre generazioni l’anno anche se nei climi e nelle annate più fredde può ridursi a due.

Il corretto monitoraggio e le trappole per la carpocapsa

Per capire al meglio come monitorare questo insetto è buono introdurre il concetto dei gradi giorno, definiti come la somma dei gradi termici delle medie giornaliere eccedenti il valore dei 10°C. Oggigiorno centraline meteo non molto sofisticate e servizi fitosanitari regionali forniscono tali dati. Questo perché è più che dimostrato che determinate fasi del ciclo di vita della carpocapsa avvengono ad una determinata sommatoria di gradi giorno. Tale parametro ci permette quindi di monitorare l’attività di tale fitofago. Secondo molto autori la fuoriuscita dell’adulto della terza generazione, ossia la svernante, avviene a 150 gradi giorno calcolati dall’inizio dell’anno. Anche se, per questo primo parametro, molto più efficace è monitorare il volo attraverso l’uso di trappole innescate a feromoni. In 90 gradi giorno è stato identificato il periodo di incubazione delle uova, calcolati dall’inizio del volo degli adulti della terza generazione (quindi il primo volo). In 150 gradi giorno è il periodo ottimale per il trattamento contro le larve della prima generazione calcolati dall’inizio del volo. Le prime uova sono deposte intorno ai 228-234 gradi giorno; a 310 gradi giorno le prime nascite e a 325- 330 gradi giorno le prime penetrazioni larvali (valori questi calcolati da inizio anno). Utile è sempre affiancare a tale metodologia il campionamento con trappole sessuali, mettendo 2-3 trappole a ettaro nell’ultima decade di aprile. La strategia di lotta in agricoltura biologica contro la carpocapsa inizia alle prime catture, anche con un solo maschio a trappola. Ricordiamo inoltre la possibilità di utilizzare fasce trappola costituite da cartone ondulato poste intorno ai tronchi che andranno a creare un ambiante adatto allo svernamento delle larve, queste vanno posizionate a fine estate. Queste trappole per la carpocapsa fai da te sono semplice ed efficaci. I cartoni contenenti le larve di Cydia pomonella andranno bruciati, mentre una parte può essere utilizzata per valutare lo sfarfallamento degli adulti una volta messi in un contenitore a maglie fine e posti a temperatura ambiente.

Confusione sessuale della carpocapsa

La chiavi di successo contro la carpocapsa in agricoltura biologica oltre ad una buona confusione sessuale sono due: individuazione ottimale del periodo di presenza delle larve e lotta alla prima generazione. Il mezzo principe a disposizione contro la carpocapsa è la confusione sessuale. Gli ottimi risultati dimostrati da questa tecnica e il suo basso impatto ambientale ne fanno l’arma principale anche nell’agricoltura tradizionale. La confusione sessuale consiste nel disporre nel frutteto dei diffusori di ormoni sessuali con l’obiettivo di confondere il maschio nella ricerca della femmina per l’accoppiamento. Esistono diverse marche e tipi di diffusori in commercio e per una corretta efficacia è fondamentale attenersi alle istruzioni riportate dalla casa produttrice. Va ricordato tuttavia che esistono dei limiti minimi di ampiezza del frutteto da sottoporre a trattamento con la confusione sessuale e che in determinate condizioni è possibile una migrazione di femmine fecondate dai vicini frutteti. L’efficacia del trattamento si misura attraverso l’installazione di 2-3 trappole adesive innescate con lo stesso feromone, l’assenza di eventuali catture è indice dell’efficacia del trattamento. In caso contrario vanno individuate le cause dell’insuccesso come: l’esaurimento dell’attività dei diffusori, forti venti, elevata pressione del fitofago ecc. Occorre quindi in questo caso integrare alla confusione sessuale una lotta insetticida.

Trattamenti ed insetticidi per la carpocapsa

Prodotti a base di spinosad (lo trovi qui) sono da applicare in combinazione e con più trattamenti consecutivi ogni qualvolta si ha la presenza delle larve sulla pianta utilizzando i modelli delle presenze descritti sopra. Prodotti a base di Bacillus Thuringensis (lo trovi qui) non sono molto efficaci su questo insetto dovuto alla sua attività carpofaga all’interno dei frutti dove questo insetticida non penetra. Ad ogni modo l’uso del Bacillus va sempre a coadiuvare gli altri insetticidi. Altra efficace arma sono i prodotti base di Cydia pomonella Granulovirus (CpGV) applicati a 2-3 trattamenti consecutivi durante il periodo delle nascite se non specificato diversamente dal produttore. Discreti risultati sembra diano i prodotti a base di Beauveria bassiana (vedi qui) contro le larve svernanti. Altro prodotto da utilizzare sono i nematodi parassiti Steinernema feltiae.  Questi nematodi individuano ed uccidono gli stadi pupali della carpocapsa in particolare quelli svernati. Questi vanno applicati al suolo e sul tronco degli alberi avendo cura di bagnare bene e trattando in presenza di vegetazione bagnata. Infine ricordiamo la possibilità di impedire l’attacco di questo fitofago recintando i filari con reti anti-insetto di 3×7 mm con funzione anche di antigrandine con una risoluzione del problema eccellente. Rimane fondamentale la lotta alla prima generazione e quindi al primo volo degli adulti di carpocapsa. E’ dimostro che un buona confusione sessuale in questa fase riduce notevolmente il rischio di subire danni dalle successive generazioni di Cydia pomonella.

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7 Replies to “La corretta lotta alla Carpocapsa del melo e del noce (Cydia pomonella),”

  1. Francesca Sparacino

    Casualmente in un contenitore di vetro ermetico dove conservavo delle noci e delle nocciole si sono sviluppate le larve di Cydia Pomonella . Sto attentamente osservando il loro sviluppo. Ho notato che in aneerobiosi si produce una specie di ragnatela bianca. Vorrei sapere se morte le larve è possibile utilizzare questo compost naturale in agricoltura.

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    • Matteo Tarquini Autore dell'articolo

      Ciao Francesca, difficile che le larve che hai trovato siano di Cydia pomonella in quanto questo insetto è carpofago su frutta fresca.
      Possibile invece che siano di Plodia interpunctella oppure di Galleria monella.
      Ad ogni modo qualsiasi substrato organico fa fatto compostare prima di essere applicato come compost.

      Rispondi
  2. celestino pizzi

    Ho un problema con i ghiri che mangiano le mandorle sulle piante anche quelle con guscio duro (qualita’ tuono) e sulle piante di noci di sorrento .Conoscete qualche allergene o altra soluzione per non lasciarli avvicinare alle piante ?

    Grazie

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    • Matteo Tarquini Autore dell'articolo

      Ciao, non esisto al momento repellenti che si possono usare su piante destinate al consumo umano.
      Potresti usare dei dischi di plastica da porre attorno al tronco, del tipo usati in nautica per impedire la salita dei topi sulle funi.
      Un caro saluto

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  3. Giorgio D'Agostino

    Salve, avrei interesse a sapere se sull’applicazione della confusione sessuale per la cydia pomonella su noce ci siano dei report storici con risultati. Il luogo di interesse è la Campania, ma le esperienze vanno bene in Italia, citando la cv. di riferimento.
    Grazie

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    • Matteo Tarquini Autore dell'articolo

      Salve, molti erogatori di feromone sono registrati su noce, ragion per cui l’efficacia è provata.
      Come sempre vale la regola che i frutteti protetti devono essere di una certa estensione e soprattutto non devono esserci nelle vicinanze frutteti abbandonati che permettano a femmine feconde di migrare sul suo appezzamento.
      Vale anche la regola di effettuare almeno un intervento insetticida in quanto i feromoni non garantiscono l’assenza di danni ma sono mezzi per integrare la lotta.

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