Sommario
Identificazione e danno
Il cancro del melo è una malattia causata da un fungo Neonectria ditissima (sinonimo di Neonectria galligena) che attacca la corteccia dei meli e alcuni altri alberi, provocando una tipica lesione in cui la corteccia manifesta tipici sintomi e, infine, provoca la morte del ramo (vedi figura 1). Nuovi cancri si formano da metà primavera e una volta formati sono presenti tutto l’anno. Le mele sono gli ospiti più importanti, anche se vengono attaccate anche le specie di pere e Sorbus e, meno frequentemente, frassini, faggi e alcuni altri alberi.
E’ una malattia tipica dei climi continentali con autunni piovosi e temperature estive miti. Pertanto è quasi assente nell’Italia centrale e meridionale con sporadiche presenze nel nord Italia. Particolarmente temuta è nel nord Europa dove determina gravi ripercussioni sulla produzione tanto da essere considerata la principale patologia del melo.
I cancri si presentano come aree rotonde o ovali di corteccia morta e affondata, che spesso iniziano da una ferita o da un germoglio (vedi figura 2)
-I sintomi su piccoli rami e speroni fruttiferi: l’infezione può cingere lo stelo e ucciderlo in una sola stagione. La corteccia spesso si sfalda dai ramoscelli più piccoli infetti. (vedi figura 1)
-Sui rami più grandi: i cancri sono perenni, con l’area interessata ricoperta da corteccia morta che a volte mostra anelli concentrici che indicano i periodi di attiva crescita (vedi figura 3) I cancri più vecchi perdono la corteccia, esponendo il legno morto al centro. I cancri perenni sviluppano bordi rialzati mentre la corteccia dell’albero tenta di ricrescere sull’area esposta. Il ramo colpito morirà nel giro di diversi anni, venendo progressivamente indebolito man mano che la corteccia viene uccisa uccisa dal fungo.
-Sulla frutta: i frutti in via di sviluppo a volte vengono attaccati e marciscono e cadono. Questi manifestano delle aree marcescenti con la produzione di puntini bianchi (spore). I sintomi possono manifestarsi anche in post raccolta.
Lotta
Sembra che il cancro sia più grave su terreni umidi, pesanti e/o acidi, quindi va prestata attenzione al drenaggio e aumentato il pH del terreno se necessario.
Tra le pratiche agronomiche va ricordato di tagliare completamente tutti i rami più piccoli e gli speroni interessati dalla malattia. Con i rami più grandi va eliminata tutta la porzione infetta. Questa potatura dovrebbe rimuovere tutta la corteccia e il legno infetto, riducendolo ai tessuti verdi freschi. Il tutto va coperto con vernice protettiva per ferite per evitare che le ferite vengano reinfettate.
Nessuna varietà è completamente resistente in tutte le condizioni, ma alcune varietà hanno una certa tolleranza. Alcune varietà invece sono particolarmente suscettibili al cancro e vanno evitate nelle condizioni climatiche favorevoli al cancro.
Per quanto riguarda i trattamenti chimici o biologici non risulta nulla di efficace nel contenere la malattia. In agricoltura integrata esistono alcune molecole con azione contro questo patogeno tra cui i formulati a base di sali rame (vedi qui) utilizzabili in agricoltura biologica. Da menzionare anche che i trattamenti a base di Bacillus Subtilis utilizzato contro la ticchiolatura del melo (vedi qui scheda tecnica) ha un blando effetto contro la malattia.