L’Eriofide vescicoso del pero (Phytoptus pyri) è un acaro che sta manifestando sempre più forte la sua presenza nei pereti italiani. Questo è un acaro molto piccolo di dimensioni e non visibile ad occhio nudo. Si manifesta sulla pianta con la formazione di vescicole sulle foglie, dapprima verdi (inizio stagione) che diventano poi necrotiche verso fine estate (Vedi figura 1)
Di solito gli attacchi di questo acaro non causano danni alle piante se non di tipo estetico. In rari casi se non controllato può portare ad una prematura caduta delle foglie, con relativa riduzione dell’attività fotosintetica. Più pericolosi sono gli attacchi in vivaio dove può provocare la malformazione dei germogli e quindi compromettere l’impalcatura delle futura pianta.
l’eriofide vescicoso si manifesta sulle foglie alcune settimane dopo la schiusura delle gemme con vescicole caratteristiche che in maggior parte si dispongono sulla foglia ai lati della nervatura centrale (vedi figura 2) e in zona centrale, successivamente se non controllato, questo acaro sviluppa le sue caratteristiche vescicole su tutta la foglia.
Il controllo si avvale di trattamenti a base di zolfo (lo trovi qui) o olio bianco (lo trovi qui) da effettuare il primo trattamento allo stadio di gemma gonfia. La difficoltà sta nell’individuare il momento esatto dell’inizio dell’attività trofica dell’acaro, trattamenti precoci rischiano di essere inefficaci, mentre trattamenti tardivi rischiano di arrivare su adulti già instaurati sulle foglie. In ogni caso vanno effettuati due o più trattamenti.
Con forti infestazioni in atto si possono anche adottare trattamenti post raccolta (da settembre in poi) nel tentativo di diminuire la popolazione svernante.
Questo acaro sverna tra le perule delle gemme o tra la corteccia dove migra a fine stagione da settembre fino ad autunno inoltrato. Compie dalle 2 alle 4 generazioni l’anno a seconda dell’andamento climatico.
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